La città di Castro, una meraviglia storica e paesistica, di cui mi sono più volte interessato in passato, sorge in un'area più vasta e ricca di bellezze naturalistiche ed archeologiche, nella quale spiccano tombe monumentali etrusche, boschi, fiumi e vie cave.
In poche parole, un ben di Dio, che potrebbe, anzi dovrebbe, essere adeguatamente tutelato, valorizzato e sfruttato per promuovere un turismo di qualità in grado di affiancarsi all'agricoltura e dare sollievo ad un territorio in crisi come ormai tutto il resto del Paese.
Anche se questo blog e' nato per far conoscere le bellezze di un territorio poco conosciuto ma ricco di storia, tradizione e bellezze naturali, voglio oggi fare uno strappo alla regola e mostrare quello che potrebbe essere ed invece non è. Uno dei tanti casi di disinteresse che porta inevitabilmente al degrado di un patrimonio che tutto il mondo ci invidia e che, come si suol dire, potrebbe essere il nostro petrolio, la nostra fonte di ricchezza.
Inizia ora il tour fotografico nell'area archeologica di Castro :
1)in una giornata di fine agosto, con un bel magnifico, si arriva in un parcheggio desolatamente vuoto :
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ore nove, vista del parcheggio
macchine presenti una ( la mia ) |
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la tomba a casa, il primo monumento
che si può ammirare quando si arriva a Castro |
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la parte alta della tomba infestata dalle erbacce
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2) superato l"ingresso della città di Castro, si prosegue verso la necropoli di Castro, su una altura tufacea dove probabilmente sorgeva un abitato etrusco :
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ingresso degli scavi dove venne trovata
la tomba della biga |
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tabelle turistiche
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tomba dei bronzi e sullo sfondo
la tomba della biga
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la parte della necropoli che
affaccia sulla valle
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tomba dei bronzi allagata
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tomba della biga allagata |
3) dopo una dolorosa visita alla zona degli scavi archeologici, ed una triste visione delle tombe-piscina, si prosegue verso la tomba del Principe Massimo, una tomba a camera con soffitto a travetti rilevati, simili a travi. Nella necropoli di Castro rappresenta un unicum come tipologia architettonica che riporta a modelli cretani. Ovviamente non segnalata e non visitabile :
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tomba del Principe Massimo
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atrio ovviamente allagato |
4) proseguiamo ora verso i colombai, come segnalato nella planimetria esposta al parcheggio :
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ingresso del colombaio, anche lui non segnalato |
5) Scendendo verso il fiume Olpeta, si intravvedono nel fogliame due segnalazioni, una indica la via cava, una il sentiero per la Porta Castello. Decido di seguire il sentiero per Porta Castello :
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sentiero per Porta Castello : inagibile
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6) Essendo purtroppo sprovvisto di machete ripiego per le vie cava. In fin dei conti le volevo vedere da tanto tempo. Dopo aver vagato in mezzo al bosco alla ricerca di una pur minima segnalazione, intravedo finalmente il fiume Olpeta ed i ruderi di un ponte antico e di uno moderno. Intuizione: bisogna guadare il fiume :
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i ruderi del ponte antico
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i ruderi del ponte nuovo |
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i ruderi del sentiero turistico |
7) guadato il fiume, un cartellone in buone condizioni indica finalmente la giusta via. Devo dire che nonostante le difficoltà per individuarle, le via cave di Castro sono veramente belle, presentano un primo livello di epoca etrusca ed un allargamento di epoca medioevale, con un basolato che non mi era mai capitato di vedere nelle più note vie cave del grossetano.
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dimenticavo, anche la via cava non sarebbe praticabile
causa caduta massi, però la rete e aperta e chi vuole entra lo stesso |
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la via cava pavimentata in
epoca medioevale |
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particolare del basolato che privo di
manutenzione stà andando in malora |
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via cava |
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in questa immagine si può notare
come la via cava sia stata allargata in epoca medioevale |
8) stanco ma soddisfatto per aver comunque passato una mattinata in un luogo meraviglioso me ne torno a casa:
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il parcheggio ancora desolatamente vuoto |