giovedì 31 luglio 2014

Aggiornamenti sul concerto di Poggio Conte.

Purtroppo siamo venuti a sapere che il concerto è stato annullato perchè le forti piogge dei giorni scorse hanno reso impraticabile la strada per l'eremo. Non appena sarà decisa la nuova data la comunicherò a tutte le persone interessate.

mercoledì 30 luglio 2014

Il Concerto all'eremo di Poggio Conte. Ischia di Castro (VT).

Sperando nel bel tempo, visto che domani pomeriggio si terrà il concerto, posto per chi non conoscesse l'Eremo di Poggio Conte alcune foto che abbiamo scattato nelle varie occasioni in cui lo abbiamo visitato.











L'eremo sorge su un costone di tufo che si affaccia su un anfiteatro naturale che ospita una spettacolare cascatella che, nel corso dei secoli, ha scolpito una grande  pietra nera come si può osservare nelle fotografie. Non avendo mai  partecipato a questa iniziativa che è giunta alla quindicesima edizione,  non vedo l'ora che arrivi domani per godere di questo posto meraviglioso in un contesto per me del tutto  nuovo ed invito gli amanti della natura e della musica a non farsi sfuggire questa importante occasione.

Giulia Farnese "La Bella ".

La Famiglia Farnese ha avuto nella storia del territorio di cui questo blog si occupa, un peso fondamentale che ancora oggi si riscontra  nell'architettura, nel paesaggio e nell'identità stessa di chi vive in quello che una volta fù il Ducato di Castro. Una delle figure più famose ed interessanti di questa casata  fù sicuramente Giulia Farnese che nacque  a Canino nel 1474, a sei anni di distanza dal fratello Alessandro al quale fù molto legata e che, per la carriera ecclesiastica del quale risultò poi molto importante. Di Giulia, nota per la sua straordinaria bellezza, paradossalmente, forse per volontà della famiglia desiderosa di cancellare ricordi imbarazzanti, non è giunta a noi nessuna immagine certa. Uno dei pochi  ritratti nel quale si pensa che possa essere stata raffigurata è la " Donna con liocorno" di Luca Longhi, esposto a Roma al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo.
Luca Longhi - Donna con Liocorno

Dopo aver ricevuto la classica educazione delle figlie femmine aristocratiche dell'epoca, appena a quindici anni  vennero fissati i preliminari e scritto il contratto matrimoniale con Orsino Orsini di Bassanello. Il matrimonio, come sempre avveniva, aveva lo scopo di unire due fra le più potenti famiglie dell'Italia centrale. La cerimonia nuziale probabilmente fù determinante  per il destino di Giulia  in quanto nell'occasione le venne dato l'appellativo di "La Bella" per il suo portamento  elegante e disinvolto e per la sua acerba bellezza, ma  ancor più perchè fù il rito, che il cinquantottenne Cardinale Borgia, già padre di numerosi figli e futuro Papa Alessandro VI, rimase affascinato dalla giovane Farnese.

Alessandro VI
foto tratta da canino.info
Ben presto la giovane Giulia, annoiata dalla vita monotona di Bassanello, luogo nel quale risiedeva tradizionalmente la Famiglia Orsini, decise di trasferirsi a Roma  dove iniziò a condurre un'esistenza mondana e brillante fino  poi ad iniziare lo scandaloso rapporto con l'anziano cardinale Borgia.  Con molta probabilità, anche questa relazione  fù favorita, o quantomeno non ostacolata, dalla famiglia di Giulia ed in particolare dalla suocera Adriana Mila e dallo stesso fratello Alessandro nella speranza di trarne benefici per loro stesi e per le rispettive casate.
Quando Rodrigo Borgia, il 10 agosto del 1492, fù eletto papa, la ragazza era universalmente riconosciuta come "l'amante del Borgia" o come "La Venere Papale" od ancora come "la concubina del Papa, la Sposa di Cristo". Nel 1492, la nascita della figlia Laura fù al centro delle chiacchere di tutta Roma in quanto, sebbene la paternità fosse stata attribuita al marito "ufficiale" Orsino Orsini, di fatto il vero padre era il Papa.  La storia del Papa Borgia venne caratterizzata da uno sfrenato nepotismo teso a rafforzare la propria posizione e quella dei propri parenti ed amici  ed in questo ebbe un ruolo importante la stessa Giulia,  la cui residenza  divenne ben presto  un passaggio obbligato per chi voleva entrare nelle grazie del Pontefice e dei membri del Sacro Collegio.  Insomma, insieme alla suocera Adriana Mila e a Lucrezia Borgia, Giulia era diventata la donna più potente di Roma,  città nella quale  condusse una vita lussuosa e sfrenata  fino a quando , dopo la morte del fratello Angelo, cominciò a manifestare la volontà di allontanarsi dai desideri di Alessandro VI Borgia. 

Raffaello Sanzio : Trasfigurazione
Di spalle una presunta raffigurazione di Giulia Farnese.
Alla  morte di questi e successivamente del marito Orsino,  si ritirò nei possedimenti che la famiglia Farnese aveva intorno al Lago di Bolsena dove  condusse una vita tranquilla occupandosi della figlia Laura. Nel 1506, sposò in seconde nozze Giovanni Capece Bozzato,  un cavaliere napoletano suo coetaneo, con il quale condusse una vita serena. Giulia Farnese morì a Roma il 20 marzo del 1524, a seguito di un malattia. In tale circostanza Marco Foscari, ambasciatore veneto a Roma, inviò al suo governo una semplice nota : " la sorella del cardinale Farnese, Madonna Julia ....è morta".

martedì 29 luglio 2014

AMA Ischia di Castro (VT).

Finita con successo  la festa dell'AMA ,  pubblico alcune foto dell'evento che segna l'inizio delle feste che si terranno ad Ischia di Castro nel periodo estivo.

la sfilata  in costume 


l'esibizione della banda di Ischia di Castro

si esibiscono gli sbandieratori

il mercatino artigianale

il dopocena musicale alla Braschetta


e quello all'Ortirosa

domenica 27 luglio 2014

Il concerto a Poggio Conte nel comune di Ischia di Castro (VT).

Come ogni anno,  l'Assessorato al Turismo del Comune di Ischia di Castro ha organizzato il concerto "Sinfonia dell'Eremo",  che si terrà nell'anfiteatro naturale ai piedi dell'eremo di Poggio Conte. Il concerto è un evento da non perdere assolutamente che  offre allo spettatore la possibilità  di vivere  un'esperienza unica nel suo genere, godendo di un luogo che unisce lo splendore di una natura incontaminata al misticismo che l'eremo mantiene e tramanda nei secoli.



Sulla tracce delle ricerche belghe a Castro.

In questi giorni gli studenti  che in estate partecipano alle attività del Gruppo Archeologico Romano, sono impegnati nella necropoli etrusca di Castro. In particolare  i ragazzi stanno riportando alla luce una delle tombe trovate e poi di nuovo coperte dalla spedizione del Centre belge de recherches etrusques et italiques,  che tra il 1964 ed il 1967 scavo' tra l'altro la tomba della biga.

il pianoro dove si trova la tomba della biga
e nel quale si stà di nuovo scavando
 La prima spedizione di scavi fu' poi seguita da un a nuova missione dell'Universite' Chatolique de Louvain, che studio' le iscrizioni etrusche della Cava di Castro e che affrontò e ricostruì la fitta rete degli antichi tracciati stradali che dalla cava, attraversando il fiume Olpeta portava al ponte San Pietro e da li', probabilmente alla zona costiera, verso Cosa ed il Monte Argentario. Nel corso delle osservazioni e delle ricerche vennero individuate numerose vie cave contornate da nuclei di tombe etrusche. Tra i diversi itinerari individuati, uno era diretto verso Vulci, un secondo si dirigeva verso Canino ed un terzo verso Ischia di Castro e Farnese, entrambi ritenuti insediamenti di antiche origini.

i ragazzi del G.R.A. al lavoro
Il merito principale di questa spedizione e' stato comunque quello di aver formulato una ipotesi ragionevole, basata sull'osservazione diretta del terreno, riguardo al tracciato della Via Clodia, identificata con buona approssimazione con il principale dei percorsi passanti per la Cava di Castro.
I nuovi scavi del G.R.A.  si inseriscono nel progetto che l'amministrazione del Comune di Ischia di Castro, insieme al Parco di Vulci, sta'  portando avanti per la realizzazione del nuovo parco archeologico di Castro.

venerdì 25 luglio 2014

AMA Ischia ai blocchi di partenza.

Fervono i preparativi, ancora poche ore e scoppierà il caos.

a Piazza Regina Margherita si approntano gli stands
volontariato
venghino siori venghino

le ragazze del Gruppo Archeologico Romano

volontariato ben  ripagato
il maniscalco si prepara

ho fame

un pò più sù, no un pò più a destra
prezzi popolari

comunque vada sarà un successo

Castellardo nel comune di Canino (VT).

Oggi voglio presentare brevemente le rovine di Castellardo, un luogo che testimonia la presenza dei longobardi nel territorio della Maremma castrense. Il sito, oggi immerso nella pace della campagna che circonda  Canino,  compare  per la prima volto in un documento del 1175, nel quale i feudatari vengono citati come "Lombardi". Il castello, il cui nome deriverebbe dal francese "chatelard ", controllava la strada che nel Medioevo permetteva di raggiungere Roma senza dover passare per le zone malariche e paludose attraversate dall'Aurelia.
Dopo una serie di dispute tra Viterbo e Tuscania, Castellardo fu' occupato dalle truppe pontificie fino al  1337. Passato prima sotto il controllo di  Montefiascone  e poi sotto quello degli Orsini di Bracciano, nel 1459, per motivi ancora poco chiari,  venne distrutto dagli stessi abitanti di Canino.

la cinta muraria che protegge il mastio centrale
le mura nella parte più alta del castello
mura costruite con piccoli blocchi di tufo
Oggi, dopo gli scavi compiuti dal Gruppo Archeologico Romano, appaiono le rovine delle fortificazioni murarie, in blocchi di tufo, articolate su due cinte. Una, la più interna, proteggeva il mastio centrale  che, dominando dall'alto la zona circostante, permetteva il controllo del territorio ed in particolare delle vie di comunicazione.

le rovine della parte abitata ai piedi del mastio centrale

i resti delle grotte abitate 
grotta scavata nel tufo
cisterna nei pressi delle abitazioni
una delle cisterne che assicuravano le scorte di acqua
durante gli assedi
 La seconda cinta, quella più esterna, proteggeva invece l'abitato che sorgeva su un pianoro ai piedi del mastio. L'abitato era costituito per lo più da case costituite in parte da grotte scavate nella roccia ed in parte da muri in tufo.
Nella parte alta del castello, e' anche possibile sostare all'ombra di alberi di alto fusto, nel pianoro che ospita ogni anno una celebrazione in costume organizzata dagli abitanti di Canino.

mercoledì 23 luglio 2014

Le feste nella maremma castrense.

Nel calendario delle feste e delle sagre che animano i paesi della maremma castrense e della Tuscia viterbese anche Valentano propone eventi e cerimonie.


martedì 22 luglio 2014

La ceramica rivelatrice nel museo Ferrante Rittatore di Farnese (VT).

Nel Museo " Ferrante Rittatore Vonwiller"  di Farnese  viene conservato,  tra le altre ceramiche, un piatto molto particolare che rimanda  all'interesse  del Duca  Mario Farnese e della moglie Isabella Pallavicino per il mondo legato all'alchimia ed all'ermetismo  che li portò a fondare, nei primi anni del XVII secolo , l'Accademia degli Illuminati.


Come si può notare, una mano guantata tiene in pugno una fiamma che si sprigiona da una catasta di legna. Nel linguaggio alchemico, il guanto di amianto simboleggia la resistenza al fuoco e quindi  l'alchimista che con la sua sapienza riesce a dominare il processo alchemico ( la fiamma ). Interessante anche la raffigurazione della catasta ardente, nella quale la legna sembra prendere la forma di due squadre di vago richiamo massonico. In alto, sopra la mano è leggibile la scritta " per celare ", a richiamare il mistero della scienza alchemica, la cui conoscenza è destinata soltanto agli adepti.
















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AMA ISCHIA di Castro (VT).

Inizia la stagione degli eventi ad Ischia di Castro.


Il lago di Mezzano nel comune di Valentano (VT).

Nel comune di  Valentano sorge questo incantevole, piccolo lago di origine vulcanica a 452 m. sul livello del mare. Il lago, alimentato da sorgenti interne,  si estende su una superficie di circa 47 ettari,  per  un diametro medio di 800 m.,  una profondità massima di 38m ,ed  ha come emissario il fiume Olpeta  che nel suo primo tratto prende il nome di Fosso delle volpi.

foto by naturainviaggi.it
Ad una  una breve fascia di canneti che lo circonda  si susseguono i pascoli e quindi i ripidi versanti tipici dei laghi vulcanici  ricoperti di alberi di alto fusto. La fauna è costituita,  oltre dagli animali tipici della maremma quali volpi, cinghiali, istrici, ecc. da porciglioni, folaghe gallinelle d'acqua, martin pescatori che trovano riparo tra gli ontani, i salici e le canne. Il lago è raggiungibile esclusivamente percorrendo strade bianche e nei suoi dintorni non ci sono insediamenti umani, eccezion fatta per due grandi aziende agricole presso le quali è comunque  possibile villeggiare. Le acque del lago, non ricevendo scarichi, sono incontaminate,  gelide e cristalline.
Alcuni storici ritengono che il lago di mezzano, corrisponda al Lacus Statoniensis descritto da Seneca nelle Quaestiones Naturales e da Plinio nel Naturalis Historia. Quello che è certo, è che già in epoca preistorica sulle rive del lago sorgevano degli insediamenti umani

materiali risalenti all'età del Bronzo

monili

vasi ritrovati durante le
ricerche nel lago di Mezzano
Le  prospezioni subacquee del 1973, hanno permesso l'individuazione di due insediamenti costituiti da palafitte infisse sul fondale a 10 m. di profondità, che portano a  pensare ad un successivo innalzamento del livello delle acque dovuto ad probabile cataclisma. Durante le ricerche archeologiche, sonno venuti alla luce dei materiali, oggi conservati nel Museo della preistoria di Valentano che,  insieme agli studi sul sistema di insediamento, permettono la ricostruzione degli assetti durante l'età del Bronzo. Sembra ormai certo che le rive del lago, siano  state abitate a partire dall'Eneolitico ( età del Rame - III millennio a.C.), durante l'età "appenninica" dell'età del Bronzo, fino al Bronzo finale ( XII sec. a.C.). Per quanto riguarda la storia moderna, il bosco del versante ovest , il Monte Rosso, nasconde i resti del Castello di Mezzano, di origine longobarda, distrutto nel 1300, luogo nel quale, la tradizione popolare vuole che sia stata rinchiusa ed uccisa la nobildonna senese Pia dè Tolomei ricordata da Dante nel V canto del Purgatorio.
Il lago di Mezzano, a pochi chilometri dal più famoso lago di Bolsena, costituisce, a mio avviso, una interessante alternativa per chi cerca un luogo tranquillo dove poter nuotare in acque ancora incontaminate.

domenica 20 luglio 2014

La mostra dell'artigianato a Farnese (VT).

Lo scorso fine settimana, come sempre nel mese di luglio,  si è svolta a Farnese la  festa dell'artigianato, un'occasione per passare qualche ora curiosando tra gli stands, osservare il lavoro degli artigiani e gustare dei piatti tipici nei punti di ristoro. Per me è stata anche l'opportunità di visitare le cantine del centro storico, che vengono aperte solo in occasione di feste e sagre. Pubblico quindi alcune fotografie scattate per i vicoli sperando di fare ai lettori cosa gradita.
Il paese :

il manifesto della festa

Farnese

vicolo fiorito del centro storico

gruppo folcloristico che suona
musica medioevale


turisti

turisti

Gli artigiani :

il cestaio professore

i suoi cesti

pastori e formaggi

l'ulivo prezioso

l'ulivo della tradizione

i maglioni fatti a mano della
signora di Pitigliano

il vinaio della   cannaiola

la signora mentre fà le pizze fritte
( ma non come quelle di Ischia di Castro, dice lei , meglio )

Le cantine scavate nel tufo  :