lunedì 4 settembre 2017

I butteri maremmani.

Il nome buttero deriva dal latino " boum-ductor" che  significa conducente di buoi , o dal greco bùteros con "bus" che significa bue e "toros" che significa pungolo.

La Merca in un quadro di Giovanni Fattori
I butteri sono i pastori a cavallo, ed il loro lavoro consiste nel controllare grandi mandrie di oltre 500 capi di vacche e tori maremmani allo stato brado ed oltre 120 cavalli. I latifondi erano costituiti da grandi aziende agricole divise per funzione :  del campo e del bestiame. L'azienda del bestiame aveva a capo il Massaro alle diperndenze del quale erano i butteri in numero di 3,6,7 a seconda delle dimensioni dell'allevamento.

Butteri con le donne alla fonte
foto by romasparita.com
Il durissimo lavoro del buttero si svolgeva negli intrichi delle scopaie, tra i miasmi degli acquitrini e nelle macchie popolate dai cinghiali, esposti al torrido clima estivo o ai freddi venti invernali. Ogni buttero disponeva di 3 o 4 cavalli ed  iniziava il lavoro quando ancora era buio con il controllo deì gruppi di bestiame in cui era diviso l'allevamento. Si contavano i capi e ci si accertava del loro stato di salute con particolare attenzione ai vitelli, si controllavano le recinzioni e  gli abbeveratoi.

buttero
foto by romasparita.com
Nei vari periodi dell'anno i butteri si occupavano della nascita dei puledri e dei vitelli, delle monte brade dei tori e degli stalloni, del controllo e della separazione delle vacche prossime al parto e poi di quelle "figliate". Tutti i vitelli dovevano essere annotati sui registri segnandovi anche i segni caratteristici. All'inizio di aprile veniva effettuato lo scarto delle vacche vecchie non più adatte all ariproduzione o non più in grado di sopportare la vita allo stato brado. Infine a maggio veniva effettuata la Merca. Questa consisteva nella conduzione delle mandrie in un grande recinto, dal quale i singoli animali venivano separati dal gruppo  e condotti nel "tondino" o se necessario nello "strettoio" per la marchiatura.La marchiatura dei bovini e dei cavalli rappresentva il momento più gioioso per l'azienda e per il proprietario che poteva mostrare la bellezza dei capi e la bravura dei suoi butteri.

la marchiatura
foto by romasparita.com
Altra fase  importante nel lavoro del buttero era costituita dalla doma dei puledri. Il puledro veniva addestrato in più fasi, abituandolo prograssivamente all'addestramento alla corda, all'insellaggio ed infine, grazie anche alla presenza di un cavallo anziano e tranquillo detto "marrone", il buttero saliva in sella. A questo punto iniziava il vero e prorpio addestramento dell'animale che durava per  alcuni mesi.

foto by romasparita.com
La figura del buttero rimane comunque legata alla data dell'8 marzo 1890, quando avvenne la sfida tra i cowboys del circo equestre "Wild West Show" dell'eroe del West Buffalo Bill ed i butteri del Duca Onorato Caetani di Sermoneta. Il confronto avvenne nella doma di puledri e bufali e fù vinto dai butteri maremmani anche se Buffalo Bill non accettò la sconfitta, levò le tende del suo circo e non accettò di pagare il premio stabilito per i vincitori.

Buffalo Bill e i butteri
foto by equitando.com
Oggi gli ultimi butteri lavorano nell'Azienda Regionale Agricola di Alberese che occupa circa il 40% del territorio del Parco Naturale Regionale della Maremma ed il loro lavoro può ancora essere osservato nel corso dei vari concorsi ippici nei quali si sfidano in gare con il lazzo dando prova delle loro abilità.