Tra il dicembre del 2012 ed il maggio 2013, gli scavi effettuati nel parco archeologico di Vulci, hanno portato alla luce una serie di sepolture di epoca diversa in gran parte danneggiate già dall'attività dei tombaroli. L'area di scavo di circa 700 mq, si trova in un settore centrale della necropoli dell'Osteria, una delle principali zone di sepoltura tra il IX sec. e la piena età romana. Molte tombe, anche se violate in passato, hanno conservato gran parte del corredo funerario. La scoperta certamente più importante riguarda però la Tomba delle Mani d'argento.
le Mani di argento ( si noti il particolare delle unghie dorate nella mano sinista ) |
Si tratta di una tomba monumentale, appartenuta sicuramente ad una famiglia di rango principesco, la cui struttura è composta da un dromus di accesso di circa 10 metri che porta ad un atrio a cielo aperto a pianta rettangolare, su ogni lato del quale si apre una camera funeraria.
i reperti così come trovati nella sala 1/A |
i reperti così come trovati nella sala 1/C |
Delle tre, la camera di destra, fortunatamente inferiore per importanza e dimensioni e' stata trovata già devastata da precedenti scavi clandestini. Nelle altre due e' stato invece recuperato un ricco corredo che è oggi in esposizione nei locali del Museo Archeologico Nazionale del Castello della Badia a Vulci.
olle con costolature |
tazze a corpo baccellato |
gancio in oro |
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