Dopo Pio VI, il demanio pontificio iniziò a fare concessioni di affitti parziali, enfiteusi e vendite di terre e pascoli appartenuti allo Stato di Castro.
In questo contesto Luciano Bonaparte ottenne dalla Camera apostolica l'alienazione del possesso camerale di Canino, Musignano e del Piano della Badia. Successivamente il 14 agosto 1814, il Pontefice Pio VII con suo chirografo, elevò la castellania di Canino al titolo di principato conferendo a Luciano Bonaparte il titolo di principe e la trasmissibilità ai suoi eredi e discendenti.
Quando, a seguito del trattato di Fontaineblau del 11 aprile 1814, fu liberato dalla relegazione a cui l'avevano forzato gli inglesi, Luciano Bonaparte si ritirò in questo suo nuovo possedimento con l'idea di trascorrervi gran parte dell'anno.
Luciano Bonaparte foto by wikipedia |
Vennero poi i "Cento giorni" che lo ricondussero brevemente in Francia ed il Trattato di Vienna a seguito del quale egli venne confinato nello Stato Pontificio sotto la diretta responsabilità del governo papale.
Fu così che Musignano, circondato dal verde intenso delle sue terre, divenne la residenza preferita dalla famiglia di Luciano Bonaparte, almeno sino alla sua morte nel 1840 quando i figli, ansiosi di tornare in Francia, il 26 novembre 1853 vendettero a Don Alessandro Torlonia il principato di Canino ed il castello di Musignano " comprensivamente ai titoli e diritti onorifici".
Fu così che Musignano, circondato dal verde intenso delle sue terre, divenne la residenza preferita dalla famiglia di Luciano Bonaparte, almeno sino alla sua morte nel 1840 quando i figli, ansiosi di tornare in Francia, il 26 novembre 1853 vendettero a Don Alessandro Torlonia il principato di Canino ed il castello di Musignano " comprensivamente ai titoli e diritti onorifici".
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