martedì 14 ottobre 2014

L'organizzazione diocesana alto-mediovale ed il fenomeno dell'accastellamento ( di Carlo Nanni ).

Tratto dal libro di Carlo Nanni, " Castro e il suo Santo Vescovo", questo brano descrive l'organizzazione politico-religiosa alto medievale ed il fenomeno dell'incastellamento che ha poi determinato lo sviluppo di molti centri della maremma castrense.
"A tutt'oggi mancano notizie certe sulla situazione iniziale della diocesi di Castro, pur ammettendo unanimemente che essa ha origini antichissime." " il Kehr, riportava dagli archivi vaticani, una bolla di papa Paolo II datata 14 novembre 1465, in cui il papa lamentava che non esistessero lettere originali sulla fondazione della Chiesa castrense ..." . "In essa si confermavano le possessioni dell'episcopato dei santi Savino e Pancrazio di Castro. Si parla di una chiesa di san Pancrazio in Castro, in cui è la sede episcopale, di una pieve di San Pietro in Vulci, e varie altre pievi e chiese. Molte di esse sono oggi difficilmente localizzabili. Alcune comunque appaiono circoscrivibili a località nei territori di Montalto, di Pescia, di Canino, di Musignano, di Castellardo, di Pian di Morrano, di Bisenzio, di Latera, di Manciano, del ponte della Badia di Regisvilla ( l'antico porto di Vulci), di Ischia. A Ischia è forse anche situabile "l'ecclesiam sancti Angeli in Parti".

il castello della Badia a Vulci
le rovine di Castellardo
Ischia di Castro
Ma il documento è anche interessante perchè attesta , una situazione di passaggio dall'organizzazione diocesiana fatta prevalentemente di pievi ( tipica del fine impero romano e dell'alto medioevo longobardo), a quella basata sui castelli e terre ( tipica dell'età feudale ).
Alla fine del periodo dell'impero romano e nel periodo gotigo-longobardo, sulle città prevalevano le ville dei latifondi e i villaggi rurali.

la villa romana-gotica della Selvicciola
Alla chiesa cattedrale nella città, facevano corona nella campagna le pievi, le chiese delle "plebes" che avevano il fonte battesimale. In tal modo le pievi assurgevano a vere e proprie "succursali" della chiesa cattedrale, dove , originariamente, era esclusivamente il battistero. A loro volta le pievi erano coronate da una fitta rete di chiese e cappelle dipendenti.
Ma verso al fine del periodo longobardo e con l'affermarsi del sistema feudale, il punto di riferimento diventò il castello, abitato o comunque di proprietà del feudatario : il fenomeno è conosciuto come processo di "accastellamento". Oltre la città, la diocesi viene a conglobare terre, castelli, fortezze, masserie, ville, villaggi, casali, borghi e fondi.
Il castello spesso conglobò dentro di sè la pieve  o la chiesa parrocchiale o in altri casi coabitò con essa, che era sita nel borgo, appena fuori o attorno o nelle adiacenze del castello.Altre volte la soppiantò, destinandola ad un lento deterioramento o abbandono, se sita più lontano, nelle campagne distanti dal castello.

Valentano


Latera - pieve di S. Clemente
Così ad esempio, nel circondario della diocesi di Castro, il Castello di Valentano, sorto dopo il 1503, ha la pieve "extra Castrum". Invece il castello di  Latera si è sviluppato attorno alla pieve di san Clemente tra il X ed il XI secolo.

1 commento:

  1. la maremma luogo che evoca immagini , luogo da riscoprire con immagini nuone

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