giovedì 16 ottobre 2014

Il Tumulo della Cuccumella a Vulci (VT).

Con un diametro di 65 ml. ed un'altezza di circa 18, la Cuccumella è il tumulo più grande di tutta l'Etruria. Si raggiunge percorrendo la strada che da Montalto di Castro (VT) porta ad Ischia di Castro (VT) e voltando a sinistra seguendo il cartello turistico che indica la tomba di Francois.

una foto aerea rende l'idea dell'imponenza
della Cuccumella
foto by futouring.it
Il tumulo, delimitato da lastre di nenfro poste di taglio su un banco di tufo e sormontate da ulteriori lastroni  che reggono il riporto di terra,   è visitabile solo durante le visite guidate che si possono prenotare presso gli uffici del Parco di Vulci. La Cuccumella, per le sue dimensioni e per la sua unicità, ha portato a credere che al suo interno si potessero trovare dei tesori archeologici e quindi indotto, sia Luciano Bonaparte che il Principe Alessandro Torlonia,  a condurre scavi indiscriminati che  come unico risultato portarono  alla devastazione del sito ed al crollo delle sovrastanti torri,  (una a pianta conica ed una a pianta quadrata, entrambe alte circa 10 ml., che probabilmente avevano la funzione di sostenere le statue che coronavano il monumento ).

il tumulo come si può ammirare oggi
Fu solo con gli scavi del 1928, operati dal Ferraguti, che il monumento venne completamente riportato alla luce con il suo imponente lungo corridoio ed il suo  misterioso ambiente  interno, collegato da due scale di sette gradini a due camere poste sui lati che si affacciano su spazi esterni probabilmente legati al culto dei morti.
Ancora oggi sulla funzione avuta dai vari ambienti della Cuccumella si fanno solo delle ipotesi. Una è che fosse un luogo dedicato a riti funebri che venivano celebrati prima dell'inumazione dei cadaveri e che le camere fossero delle camere sepolcrali, l'altra che il tumulo fosse un luogo eretto in onore di una importante famiglia etrusca del sesto secolo a.C.
Quello che è certo è che percorrere le gallerie scavate nel tufo e visitare gli ambienti portati alla luce nel corso dei vari scavi  provoca nel visitatore, ancora oggi,   l'interesse per un monumento che presenta gli stessi interrogativi e la sensazione di mistero che colpirono anche  i suoi primi scopritori.

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