sabato 16 maggio 2015

La Valle del Biedano nella protostoria : l'abitato di Norchia. Alessandro Mandolesi. #1

La valle del torrente Biedano costituiva, fin dalla tarda età del Bronzo, un importante itinerario imperniato sui centri d'altura di San Giuliano, Pontone, Blera e Norchia.
Questo percorso consentiva di collegare direttamente l'alto bacino del Mignone e le propaggini occidentali dei Monti Cimini con la valle del Marta, attraverso uno sviluppo che si mostrava quasi trasversale all'andamento naturale dei corsi d'acqua della Tuscia , che dai bacini lacuali di Bolsena e di Vico si dirigono verso ovest in direzione del mare.


Fra gli insediamenti cardine posti al controllo di questo tragitto, la collina di Norchia, centro di notevole interesse archeologico legato principalmente allo sviluppo dell'architettura funeraria rupestre di età ellenistica, si colloca nel tratto terminale della vallata del Biedano, prima che essa confluisca in quelle del Traponzo e del Marta.
L'abitato di Norchia insiste su un pianoro tufaceo di circa 9 ettari definito da ripidi precipizi , tranne che sul lato meridionale, dove in età storica fu realizzato, in corrispondenza di un avvallamento naturale, un ampio fossato artificiale, per delimitare e proteggere l'insidiamento etrusco. Nella parte settentrionale si distingue una piccola porzione , denominata "acropoli", che si separa dal resto del pianoro, tramite una strettoia, presso cui fu edificato il castello medievale.


Attorno alla collina, nell'ambito delle vallate laterali del Biedano , sono attestate numerose sorgenti perenni : il che ha certamente polarizzato, sin dalle epoche più remote, le attenzioni delle comunità umane , accanto alla quale si è presto unità l'accentuata vocazione agricola  delle vaste aree finitime al l'abitato.

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