lunedì 18 maggio 2015

Genio e fantasia dell'arte etrusca.

In questi tempi di immigrazioni di massa, polemiche e politiche varie, mi sento di pubblicare uno stralcio di un brano tratto dal libro "Maremma amara " di Alfio Cavoli, uno scrittore che di questa terra fu la memoria storica.


" Fu in direzione della Siria, della cipriota Salamina, dell'Isola di Eubea, poi di Corinto, di Rodi, di Atene , per tacere di molte altre località, che l'Etruria antica si aprì agli influssi artistici e culturali dell'Oriente. E non solo attraverso l'importazione di oggetti e di tecniche da quelle aree di diffusione particolarmente evolute, ma anche assecondando il fenomeno immigratorio di maestri dal talento spesse volte indiscusso.


Grazie alla frequenza di tali rapporti , l'arte prettamente etrusca finì pur essa col crescere dal punto di vista qualitativo e con l'affermarsi come genuina espressione di un popolo dotato di brillante ingegno, di fertile fantasia e di inusitate capacità creative.

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