domenica 29 marzo 2015

Poggio Olivastro ( Canino, VT ). Grazia Maria Bulgarelli, Laura D'Erme, Enrico Pellegrini.#2

L'insediamento, che si sviluppa attualmente su una superficie di circa 9.000 mq. occupa aree con caratteristiche diverse : a) il poggio ( settori BB30/31); b) l'area nella quale lo strato antropizzato è stato sigillato, nel corso dell'Eneolitico, da una formazione travertinosa ( settori E3, E6-8, F6-8); c) la sella tra il poggio  ed il M. Doganella nella quale il travertino superiore si è formato solo parzialmente per la quota leggermente più elevata del terreno ( settori K11-13, H13-15, J12, L12-13).

Planimetria del sito con restituzione grafica del poggio
e del fossato sulla base della foto aerea scattata nel 1944

L'insediamento neolitico si è impostato sulla superficie di erosione ( datata 9300 BP) della formazione travertinosa di base sulla quale si è successivamente deposto lo strato antropizzato , che ha restituito materiali riferibili dal Neolitico fino all'Eneolitico iniziale. Nei settori E-F finora esplorati sono stati individuati oltre 400 buchi di palo, in alcuni casi allineati, altre volte disposti lungo un perimetro circolare, canalette rettilinee e con andamento curvilineo, riferibili per la maggior parte alla prima fase dell'occupazione. 

buchi di palo e canalette nella formazione travertinosa

In E3 si trova l'unica struttura di focolare finora rinvenuta, costituita da piccoli blocchi di calcare ; questa è collegata ad una sorta di acciottolato , più che evidente in E3, ma riconoscibile anche nei vicini settori esplorati ( E-F 6-8). Il focolare è stato datato al radiocarbonio a 5120-150 BP; 4040-3730 a.C. ( camp. UD-386).
Una fase di più intensa attività delle sorgenti idrotermali, presenti sul poggio e nelle immediate vicinanze del sito, ha impedito l'occupazione di questa parte dell'insediamento nella quale, a causa del dislivello di quota  della superficie,  si è formata la formazione travertinosa che ha sigillato il deposito archeologico. Successivamente l'area, in una fase riferibile all'Eneolitico avanzato ed al Campaniforme , fu nuovamente rioccupata come documentano alcuni buchi di palo nella formazione superiore di travertino.  Sfortunatamente tutto il deposito riferibile a questa fase più tarda di frequentazione è stato completamente rimosso nel corso dei lavori di cava precedenti l'intervento della Soprintendenza territoriale.

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