domenica 29 marzo 2015

I Templari nella Tuscia Longobarda.

Nell'anno 1920 vennero stampate, per un'edizione fuori commercio, 350 copie del libro "Musignano e la Rocca al Ponte della Badia". Il libro, ordinato dal Sen. Carlo Torlonia ad Alberto Serafini tratta della storia di Musignano che allora, come oggi,  rientra tra le proprietà della famiglia Torlonia. Tra le varie notizie , il paragrafo che oggi riporto, si occupa della tradizione popolare che narra della presenza dei cavalieri templari in questo territorio.

il sigillo dei Cavalieri Templari    
                                                                  
" Vuole una tradizione popolare che alla Abbazia di S.Mamiliano vi abbiano risieduto i cavalieri Templari. Vi è nella tradizione qualche codesta di vero.
La perdita di S. Giovanni d'Acri nel 1291, segnando la fine di ogni possesso cristiano in Palestina, costrinse i Templari ad abbandonare il sacro suolo. I " miletes templi" evacuarono la loro fortezza di Antarsous - meraviglia di architettura militare - il 5 giugno dello stesso anno, e furono gli ultimi monaci cavalieri in Terra Santa.  Dopo un inutile tentativo di fissarsi nell'isola di Cipro, ritornarono definitivamente nelle Mansiones Templi : domini e commende fortificate che possedevano nei regni d'Occidente, spargendosi così d'ovunque, pronti ad accettare dai papi e dai sovrani incarichi di ogni sorte, di natura militare , ma più ancora di carattere finanziario ; poiché da tempo erano degli amministratori pubblici e dei banchieri sicuri ed oculati.


Nel territorio del Patrimonio di San Pietro, e più propriamente nella Tuscia Longobarda, i Templari possedevano S. Savino di Tuscania, antica Badia già menzionata in un diploma di Ottone I dell'anno 969 e che i cavalieri nel secolo XIII avevano trasformata in forte Rocca - da secoli non esiste più nulla - ; e prossimo al Lago di Bolsena, Castellaraldo, dominante il corso della Marta. Il rifluire dei Templari dall'Oriente nel 1291 ne aveva fatto ritornare con molta probabilità anche a S. Savino di Tuscania, e per certo a Castellaraldo.
Ed era forse uno di questi cavalieri quel Frate Paolo della Milizia del Tempio, che nel 1924 e nel 1925 troviamo Castellano per la Chiesa Romana alla Badia del Ponte e a Castel Ghezzo.

Castello della Badia a Vulci

Egli abitualmente risiedeva alla Rocca del Ponte, che per la sua costruzione militare, per certo superiore ad ogni castello delle vicinanze, presentava maggiori garanzie di sicurezza.
Anzi ancora nel 1298 la Rocca del Ponte era forse tuttora affidata all'Ordine del Tempio, che pare ne avesse fatto un priorato. Ma quivi da gran pezza era cessata ogni vita monacale cistercense e si può quindi pensare ad una priorità della Milizia del Tempio ad ogni modo, quando nel 1307 avvenne la tragica catastrofe dell'Ordine non vi erano Templari nei due castelli dell'antica Abbazia, ne' alla Rocca del Ponte, ne' a Musignano.

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