venerdì 3 aprile 2015

Castellardo #2

Ancora dalla pubblicazione del G.A.R. , la descrizione dell'area del castello.
LE MURA
Le mura, che sono visibili in ampi tratti, hanno un perimetro di 350 m. , e sono larghe da 1a1,20 m., l'altezza non è completa. Sono costruite con conci alti 31 cm. circa. Avevano poche feritoie , non avevano merlature, rivelando quindi di essere adatte ad una difesa piombante ; tutto ciò ci permette di datare al XII secolo.



LE PORTE
La porta murata, che era l'ingresso principale del castello, e' situata a sud-est, si trova a 3,5 m. di altezza da terra ed è alta 4 m. e larga 2,60 m.  Sulla sinistra e' protetta da una torre che richiama il noto schema delle porte scee. L'ingresso al castello e' costituito da una strada incassata nel tufo, un budello che costringeva gli assalitori ad essere colpiti senza difesa. Viene chiamata porta murata perché in un determinato periodo viene chiusa ( dal XIII  secolo in poi ), forse per il crollo dello sperone di tufo che gli stava davanti e che serviva probabilmente di appoggio ad una struttura in legno, forse un ponte venatorio.
LE TORRI
La torre di porta murata e' adatta per proteggere la porta sul lato destro in entrata secondo lo schema delle porte scee. Vuota all'interno e' larga 4 x 3 metri ed è fornita di feritoie su tutti i lati.
L'altra torre, vuota all'interno , e' larga 3 x 2 metri si trova al l'angolo nord ovest delle mura del mastio. Molto probabilmente controllava al via di accesso al mastio, oltre il lato ovest delle mura e forse la porta del vallo sottostante.
Una torre diversa dalle altre due e' quella situata nel punto più alto del castello, cioè nel lato sud-est del mastio. Questa torre di dimensioni piu grandi delle altre due, misura alla base 6 x 5,50 metri di larghezza e nella parte che rimane dell'elevato dai 2 ai 3 metri circa e' piena al suo interno. Serviva al controllo del territorio circostante e della strada che collegava la Clodia alla Cassia.














 

LE CASE IN GROTTA
Una caratteristica che rende affascinante Castellardo e' la presenza di grotte rupestri, simili a quelle di Vitozza. C'è ne sono decine di diversa tipolologia, adibite ad abitazioni o stalle e al loro interno si possono vedere nicchie bacini, ripiani, fornì ed incavi per assi di legno e pozzi per la conservazione delle derrate alimentari, o adibite a cisterne per la raccolta dell'acqua.
La grotta meglio conservata e' quella "del romitorio" : in verità sono due con setto divisorio interno che parte dalla parete di fondo e divide in due la zona più interna dell'ambiente.

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