lunedì 3 novembre 2014

Le abbazie nel territorio della Maremma Castrense dal XIII al XV secolo.

Sempre dal libro di Carlo Nanni, "Castro e il suo Santo Vescovo, ho estratto il brano che riguarda l'assetto del territorio castrense nel periodo compreso tra il XIII ed il XV secolo, quando  la diocesi di Castro ed i suoi vescovi  dovettero fare i conti con le diverse abbazie e monasteri di origini antichissime presenti nelle campagne del suo territorio.

il castello ed il ponte della Badia
Tra queste, l'abbazia o monastero di San Mamiliano "ad pontem" presso il ponte della Badia a Vulci che comprendeva la chiesa ed il circondario di Musignano sulla riva del fiume Timone, ricadente oggi nel comune di Canino. Per un certo periodo questa  ruotò nella cerchia benedettina di Farfa, fu poi devastata dai Saraceni nel IX secolo e successivamente assegnata al Vescovo di Castro. Nel XII e XIII secolo riacquistò la sua autonomia grazie ai Cistercensi e forse ai Templari,  che probabilmente diedero all'edificio la forma di fortilizio che mantenne anche dopo le opere di rinnovamento con strutture abitative rinascimentali ad opera dei Farnese, che ne divennero possessori verso la fine del XV secolo.

il castello di Musignano
I Cistercensi tra il XIII ed il XV secolo fecero rifiorire antiche abbazie malandate nelle strutture e nella vita religiosa e funzionarono da "braccio spirituale" per l'ordine militare dei Templari che ,essendo dei laici, provvidero alla presenza dei Cistercensi nelle adiacenze dei loro centri religioso-militari.

l'eremo di Poggio Conte che ricadeva nel
territorio di San Colombano
Vicino a Castro, al di là dell'Olpeta, era collocata l'antichissima abbazia o cella o monastero di San Colombano. Essa è ricordata oggi da un toponimo "colli San Colombano" dove si trova un casale che potrebbe essere su, o nelle vicinanze del sito abbaziale. Verso il IX secolo dovette dipendere dall'abbazia imperiale di San Salvatore dell'Amiata, e ancora dopo da Montecassino e nel XIII dai Cistercensi.

S. Maria di Sala 
Ancora ai Cistercensi vennero affidati per un periodo, il piccolo monastero o cella di Santa Maria di Sala presso Farnese ed il cernobio di San Agostino nel territorio di Montalto. Scomparsi nel tardo medioevo questi insediamenti religiosi, il territorio di loro proprietà fu rivendicato dai Vescovi castrensi o dalle chiese delle terre e castelli nel cui territorio si trovavano o accaparrato e dato dalla Santa Sede in commenda a prelati o in concessione a famiglie nobili. 

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