martedì 2 settembre 2014

Insediamenti monastici medioevali. San Colombano. Di Anna Laura.

In occasione del concerto di Poggio Conte che si dovrebbe tenere il 13 settembre, tratto dal quaderno 9 - Itinerario storico - a cura di Anna Laura, voglio proporre un breve estratto riguardante il fenomeno monastico medioevale presente nel territorio castrense.
eremo di Poggio Conte
chiesa rupestre di Poggio Conte
foto da tesori del Lazio
"Ciò che resta a testimoniare la presenza nella diocesi castrense nel medioevo, in ambito documentario e archivistico è oggettivamente esiguo. Pochi sono i riferimenti ai cenobi e si ignorano quasi completamente gli eremi castrensi, le cui origini e le cui relazioni con i monasteri della zona sono del tutto oscure.
Mentre questi ultimi ebbero vita breve, gli eremi ebbero continuità di frequentazione, alcuni fino al secolo XIX. Dei quattro monasteri della diocesi di Castro, tutti extraurbani, l'abbazia di San Colombano risulta essere la più ricca di riferimenti documentari. Purtroppo a  questa evidenza documentaria non corrisponde sul territorio l'evidenza dei resti dell'insediamento. Infatti il sito su cui sorgevano i ruderi dell'abbazia, probabilmente oggetto di spoliazione dal momento dell'abbandono, è stato poi nel corso dei secoli sconvolto dai lavori agricoli, tanto che del centro monastico non rimangono resti visibili delle strutture murarie in coerenza, ma soltanto lacerti di muratura e frammenti di marmi da rivestimento. Impossibile quindi ricostruirne l'entità e stabilirne i valori architettonici e le tipologie stilistiche del complesso edilizio.
La prima menzione dell'esistenza del Monastero di San Colombano è contenuta in un documento amiatino dell'anno 810, in cui si dichiara l'appartenenza della "Cella Sancti Colombani" all'Abbazia di San Salvatore all'Amiata. Il documento è stato redatto proprio in San Colombano.

Chiusa del Vescovo
Chiusa del Vescovo
Un particolare concentramento presentano gli eremi dislocati in un raggio di pochi chilometri nei pressi di Castro, l'eremo di Poggio Conte, l'eremo di Chiusa del Vescovo, e nelle immediate vicinanze di Ischia di Castro, gli eremi di San Macario, di San Biagio, di Santa Maria del Pieve. Di essi rimangono poche strutture murarie visibili, essendo stati i complessi nel corso degli anni, quasi completamente sconvolti dall'uso agricolo.Poggio conte e Chiusa del Vescovo costituiscono i monumenti rupestri più significativi e più vicini agli schemi compositivi del modello di insediamento religioso e abitativo ipogeo del Mediterraneo.

Nessun commento:

Posta un commento