In un convegno tenuto nell'aprile del 1998 ad Ischia di Castro, Nuccia Negroni Catacchio ebbe modo di raccontare gli anni di scavi archeologici alle Sorgenti della Nova e l'importanza che questo sito ebbe per Ferrante Rittatore.
Parla la Dottoressa Negroni, di come l'esperienza maremmana di Ferrante Rittatore ebbe inizio e fine proprio alla Roccaccia, "individuata nel 1938, durante una delle sue prime esplorazioni archeologiche e lasciata a scavi in corso, durante l'estate del 1976".
Nel 1939 lo studioso milanese, pubblicò in Studi Etruschi questa suggestiva descrizione del sito : " L'abitato etrusco della Roccaccia, sul quale in epoca medievale fù elevata una torre, abbraccia la sommità di una collinetta quasi isolata lungo le rive della Nova....la parte inferiore della collina è tutta forata da grotte e da camere scavate nella roccia, tutta l'altura è coperta poi da frammenti vari di fittili , in prevalenza buccheri e vasi ad impasto...lungo i fianchi delle rupi circostanti si aprono alcune tombe, anche a più ambienti, e sotto la collina una ricchissima ed ottima fonte sgorga da una profonda caverna il cui taglio pare quasi opera dell'uomo".
il territorio al confine tra Lazio e Toscana visto dalla Roccaccia |
le sorgenti come appaiono oggi dopo il crollo della caverna |
Nonostante gli scavi avessero già allora fatto intuire la straordinaria importanza del sito, questo non impedì l'apertura della cava di pomice che stravolse e distrusse una considerevole parte dei luoghi. Anche in questo caso, agli inizi degli anno 70, torna la figura di Ferrante Rittatore, che insieme ai suoi allievi cerca di salvare "tra le ruspe e la polvere, almeno i materiali riportati alla luce".Dal 1974 fù ancora Ferrante Rittatore, insieme Mario Moretti, a segnare i confini precisi della cava mentre portavano avanti le pratiche per la richiesta di interruzione dei lavori e per il vincolo archeologico che arrivarono poi solo nel 75.
La malattia e poi la morte impedirono al Rittatore di vedere le strutture più importanti, ma questo non gli impedì di intuire la straordinaria importanze delle Sorgenti della Nova nel panorama della protostoria italiana. L'intervento di Nuccia Negroni si concluse con la citazione delle parole che il grande archeologo pronunciò nel corso del X Convegno di Studi Etruschi e Italici nel 1975 e che io ovviamente riporto : " ...è ormai da riconoscersi che nel cuore dell'Etruria , nei territori in cui poi fioriranno i maggiori centri urbani, negli ultimi secoli del II millennio a.C., si erano istallati gruppi di genti in possesso per allora di un'organizzazione socio-economica a carattere aristocratico, con centri che non esiteremo a definire ormai protourbani".
gli scavi che proseguono ancora oggi grazie all'impegno dei volontari e della Dott.ssa Nuccia Negroni |
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