giovedì 4 settembre 2014

Ferrante Rittatore Vonwiller e le Sorgenti della Nova.

In un convegno tenuto nell'aprile del 1998 ad Ischia di Castro, Nuccia Negroni Catacchio ebbe modo di raccontare gli anni di scavi archeologici alle  Sorgenti della Nova e l'importanza che questo sito ebbe per Ferrante Rittatore.
Parla la Dottoressa Negroni, di come l'esperienza maremmana  di Ferrante Rittatore ebbe inizio e fine proprio alla Roccaccia, "individuata nel 1938, durante una delle sue prime esplorazioni archeologiche e lasciata a scavi in corso, durante l'estate del 1976".

il territorio al confine tra Lazio e Toscana
visto dalla Roccaccia
Nel 1939 lo studioso milanese, pubblicò in Studi Etruschi questa suggestiva descrizione del sito : " L'abitato etrusco della Roccaccia, sul quale in epoca medievale fù elevata una torre, abbraccia la sommità di una collinetta quasi isolata lungo le rive della Nova....la parte inferiore della collina è tutta forata da grotte e da camere scavate nella roccia, tutta l'altura è coperta  poi da frammenti vari di fittili , in prevalenza buccheri e vasi ad impasto...lungo i fianchi delle rupi circostanti si aprono alcune tombe, anche a più ambienti, e sotto la collina una ricchissima ed ottima fonte sgorga da una profonda caverna il cui taglio pare quasi opera dell'uomo".

le sorgenti come appaiono oggi
dopo il crollo della caverna
Quando il Rittatore descrisse così il sito della Roccaccia, il Protovillanoviano d'Etruria non era stato ancora scoperto e quindi la ceramica venne scambiata per bucchero e e le abitazioni del Bronzo Finale per tombe etrusche. La dottoressa Negroni ricordò  anche come  solo dopo gli scavi del 1968, quando il luogo appariva ancora "ameno ed incontaminato ", l'insediamento venne attribuito alla facies protovillanoviana nella sua fase più tarda. 
Nonostante gli scavi avessero già allora fatto intuire la straordinaria importanza del sito, questo non impedì l'apertura della cava di pomice che stravolse e distrusse una considerevole parte dei luoghi. Anche in questo caso, agli inizi degli anno 70, torna la figura di Ferrante Rittatore, che insieme ai suoi allievi cerca di salvare "tra le ruspe e la polvere, almeno i materiali riportati alla luce".Dal 1974 fù ancora Ferrante Rittatore, insieme Mario Moretti, a segnare i confini precisi della cava  mentre portavano avanti le pratiche per la richiesta di  interruzione dei lavori e per il vincolo archeologico che arrivarono poi  solo nel 75.

gli scavi che proseguono ancora
oggi grazie all'impegno dei volontari e
della Dott.ssa Nuccia Negroni
La malattia e poi la morte impedirono al Rittatore di vedere le strutture più importanti, ma questo non gli impedì di intuire la straordinaria importanze delle Sorgenti della Nova nel panorama della protostoria italiana. L'intervento di Nuccia Negroni si concluse con la citazione delle parole  che il grande archeologo pronunciò nel corso del X Convegno di Studi Etruschi e Italici nel 1975 e che io ovviamente riporto : " ...è ormai da riconoscersi che nel cuore dell'Etruria , nei territori in cui poi fioriranno i maggiori centri urbani, negli ultimi secoli del II millennio a.C., si erano istallati gruppi di genti in possesso per allora di un'organizzazione socio-economica a carattere aristocratico, con centri che non esiteremo a definire ormai protourbani".

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