La città di Castro e' nota per la sua distruzione avvenuta nel 1649 su ordine del Papa Innocenzo X, che comportò l'esordio dei suoi abitanti e la totale demolizione degli edifici. Non fu' però questo l'evento più' cruento nella storia della città , quanto piuttosto il saccheggio avvenuto nel dicembre del 1527 ad opera di Galeazzo Farnese incaricato dal Papa Clemente VII. All'epoca Castro era sotto il controllo della Santa Sede ma, per la sua posizione strategica, era particolarmente ambita dalla famiglia Farnese che possedeva la maggior parte dei territori circostanti. Approfittando degli eventi che portarono al sacco di Roma, i Farnese tentarono quindi di impadronirsi della città innescando una serie di complotti e tradimenti che portarono al più grave eccidio nella storia della città. Il cardinale Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III, dopo aver convinto le più importanti famiglie castrensi a mettersi sotto il patrocinio del figlio Pierluigi ed a consegnargli il possesso della comunità, con le sue truppe occupò Castro e la tenne fino all'ottobre del 1527 quando dovette abbandonarla sotto la minaccia di scomunica e di confisca dei beni da parte del Papa Clemente VII.
Pierluigi Farnese |
Il vescovo cittadino ordino' allora a Ludovico Orsini, Conte di Pitigliano di conquistare la città , di saccheggiarla e perseguitare i sostenitori dei Farnese. Nonostante il grande dispiego di truppe, il tentativo , vuoi per l'imprendibilita' dela città , vuoi per la tenacia dei suoi abitanti, fallì. Questa resistenza, interpretata come un tradimento, convinse il Papa ad ordinare, questa volta a Galeazzo Farnese, un nuovo tentativo di prendere Castro e punirla. Galeazzo, organizzò dunque un esercito composto per lo più da mercenari corsi e, con il determinante tradimento della comunità sovanese se che viveva a Castro, riuscì il 28 dicembre ad impadronirsi della città. Il permesso di saccheggio accordato alle truppe attrasse oltre ai corsi, anche i pitiglianesi, i sorianesi, i farnesiani ed i montalnesi, che si abbandonarono alla depredazione ed alla distruzione, tanto che non vi fu' nessuna famiglia castrense che non conto' la perdita di almeno una persona cara. Vennero inoltre confiscati i beni,il bestiame e devastati i campi.
Paolo III |
Tutto questo portò dunque ad un periodo di grande povertà che finì solo quando nel 1537 , Alessandro Farnese, divenuto Paolo III, dopo aver permutato Castro con Frascati ed aver costituito il Ducato ne fece la capitale.
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