Dall'area padronale proviene un denario d'argento di Lucio Flaminio Cilone datato 108-110 a.C.. Nella fase Augustea, vengono distrutte le strutture precedenti dei due ambienti di servizio presenti nella parte residenziale e quattro nuovi ambienti, probabilmente cubicola, si dispongono lungo il lato est del peristilio decorato da colonne scanalate e ricoperte di intonaco rosso.
monte romane rinvenute alla Selvicciola |
Il lato settentrionale e' occupato da ambienti pavimentati a mosaico bianco/nero di incerta destinazione. L'abitatio dominica sembra discorsi lungo il corpo orientale della villa, anche se lo spostamento nel tempo, dell'alveo del Fosso dello Strozzavolpe. Ne ha fortemente eroso il lato orientale della villa, ha reso difficile la lettura delle disposizione degli ambienti. Nella zona sud viene collocato un piccolo impianto termale previsto di calidarium e contiguo frigidarium.
piatto in sigillata chiara |
Le strutture murarie degli ambienti mostrano un pavimento in latericium . Il alto settentrionale del peristilio celava, oltre il colonnato, l'impianto oleario. È la parte fructuaria della zona rustica con gli ambienti per la lavorazione dell'olio. Si tratta di un locale per la frantumazione delle olive, il cui liquido veniva disposto in tre vasche di differente profondità per decantare e separare l'olivo dall'acqua . Un pozzo raccoglieva lo scarto della potatura delle olive probabilmente usato come concimaia.
All'esterno era un cortile scoperto con dolia seminterrati e pozzo-silos per la conservazione delle olive. Il frantoio subisce una serie di ristrutturazioni con ampliamento e perfezionamento dell'impianto produttivo tra il II ed il III secolo d.C., quando, non solo nella regione, ma nell'Italia intera, si assiste ad una decadenza nella produzione del vino.
Nell'area meridionale, sui resti di epoca repubblicana, viene scavata una cisterna con sottostanti cunicoli di deflusso e si costruisce nel lato nord-ovest una vasca pavimentata a tasselli di incerta destinazione. Nella prima metà del V secolo d.C. La cisterna del peristilio, persa la sua funzione originaria, diviene una sorta di "butto" , riempita con macerie e vasellame.
La rimozione degli strati presenti all'interno, ha restituito materiali ceramici e in bronzo, frammenti ossei pertinenti ad animali da cortile, cacciagione, gusci di tartarughe , noccioli di frutta. Tra i materiali edilizi, i frammenti della vera del pozzo, una zampa ferina in travertino pertinente ad un tavolo , resti dei rocchi delle olone del peristilio . Tutti i reperti trovati durante gli scavi, sono custoditi nel Museo Civico di Ischia di Castro.
All'esterno era un cortile scoperto con dolia seminterrati e pozzo-silos per la conservazione delle olive. Il frantoio subisce una serie di ristrutturazioni con ampliamento e perfezionamento dell'impianto produttivo tra il II ed il III secolo d.C., quando, non solo nella regione, ma nell'Italia intera, si assiste ad una decadenza nella produzione del vino.
materiali provenienti dalla cisterna della villa |
La rimozione degli strati presenti all'interno, ha restituito materiali ceramici e in bronzo, frammenti ossei pertinenti ad animali da cortile, cacciagione, gusci di tartarughe , noccioli di frutta. Tra i materiali edilizi, i frammenti della vera del pozzo, una zampa ferina in travertino pertinente ad un tavolo , resti dei rocchi delle olone del peristilio . Tutti i reperti trovati durante gli scavi, sono custoditi nel Museo Civico di Ischia di Castro.
il museo e"veramente pieno di reperti,da non perdere
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