Il
ponte dell'Abbadia a Vulci, oltre ad offrire uno degli scorci più suggestivi della maremma castrense, rappresenta un'opera di ingegneria etrusco-romana assai ardita. Il ponte ebbe una grande importanza, essendo stato per secoli uno dei pochi punti di attraversamento del
fiume Fiora, così da giustificare, in epoca medioevale, la costruzione dell'omonimo Castello.
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il ponte ed il castello dell'Abbadia |
Riguardo all'origine ed alla costruzione, possiamo dire che il ponte appartiene ad epoche diverse. La parte più antica della costruzione è costituita dai tre
pilastri aggettanti di tufo rosso, precedente al loro rivestimento in
nefro liscio e duro. Il tufo ed il nefro sono presenti nella tecnica detta
emplecton che, adottata dai romani, non permette in questo caso un'origine o una attribuzione certa. La parte più facilmente databile è quella che riguarda il
rivestimento in travertino, che possiede tutte le caratteristiche dei ponti romani. Anche l'acquedotto che passa sopra gli archi si può far risalire alla dominazione romana di Vulci, anche se questi mutuarono la tecnica idraulica proprio dagli etruschi.
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il ponte sul Fiora foto di Giuliano di Mario |
Etruschi furono quasi certamente i piloni in tufo che i romani unirono con un a struttura in legno tipo quella del ponte Sublicio, prima di essere sostituita con quella definitiva in nefro e con gli archi. Le parti in nefro ed in travertino sono in ogni caso di epoca romana, indipendentemente dall'antichità dei pilastri di tufo.
Il ponte ed il castello, che oggi ospita il Museo Nazionale Archeologico
Museo Nazionale Archeologico, fanno parte del Parco Naturalistico ed Archeologico di Vulci, un luogo di grande interesse, frequentato forse meno di quanto a mio avviso meriterebbe.
tanto bravi che durante l"alluvione di due anni fà,il ponte ha retto alla perfezione
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