domenica 27 aprile 2014

Castro. Riscoperta dell'antica capitale farnesiana di Anna Laura. #2.

Ricchissima di storia, e dal 1649 città morta, Castro si presenta oggi con le sue rovine commiste al bosco cresciuto sui resti degli edifici rinascimentali. I resti della città si estendono per una superficie di 3 ettari su uno sperone di tufo, a 230 metri di quota, circondato dal fiume Olpeta e dal fosso delle Monache, che ne costituiscono la naturale difesa.

rovine commiste al bosco

Le rovine disseminate sono nascoste, sotto un basso strato di terra, da una fittissima vegetazione . Addentrandosi nella foresta ci si immerge in un'atmosfera di grande fascino : sentieri e radure una volta strade, piazze, cortili, cumuli di macerie una volta case, palazzi e chiese si integrano nel variare delle stagioni ai colori della natura, sovrana custode secolare di questo prezioso segreto.

resti di pavimentazione in laterizio a spina di pesce
nella Piazza Maggiore

L'insediamento, di probabile origine villanoviana, divenne in epoca etrusca,  uno tra i più importanti e prosperi centri dell'Etruria meridionale ( come dimostrano le ricche necropoli che lo circondano ) da identificarsi secondo alcuni studiosi con Statonia, città etrusca citata da Plinio e da Vitruvio ,  prefettura romana dopo il 280 a.c . Ma il dibattito scientifico su tale identificazione e' ancora aperto. Centro fiorente a partire dal VII sec.  A.c. e soprattutto nel VI, conobbe nel V una crisi ( sono infatti inconsistenti i dati relativi a questo periodo ), per riprendersi poi nel IV secolo fino in età romana, epoca in cui la città etrusca diventa prefettura e acquisisce il nome tramandatoci : Castrum, accampamento, fortificazione.  

ruderi di edificio

Nel VII sec. d.c. A Castro viene trasferita la sede vescovile di Bisenzio, distrutta dai longobardi.
Nel 749, in seguito alla distruzione della città di Vulci da parte dei Saraceni, Castro ( chiamata allora Castello di Madonna Felicita, nome derivato probabilmente dalla proprietaria del momento), fu' scelta per la nuova sede episcopale.

ruderi di edificio

Dal 1154 il borgo fortificato di Castro entra a far parte del Patrimonio di S. Pietro al quale fu' soggetto, con alterne vicende, fino al 1537, quando la famiglia Farnese lo acquisisce dalla Camera Apostolica, tramite un permuta con Frascati, dopo un tentativo fallito di conquistarlo con la forza nel  1525.

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