lunedì 28 aprile 2014

Castro. Riscoperta dell'antica capitale farnesiana di Anna Laura, #3

Per la sue caratteristiche di inaccessibilità, per la sua particolare configurazione e per l'ubicazione geografica ( ai confini dello Stato Pontificio tra Firenze, Siena e il mare), la città di Castro fù contesa a lungo dalle nobili famiglie locali, fra le quali appunto la famiglia Farnese.
Questa, dopo aver ricoperto con i suoi componenti cariche importanti in Orvieto, riuscì a formarsi un cospicuo feudo in Tuscia con successive annessioni ed ebbe sempre una maggiore ascesa attraverso concessioni ed investiture papali; nel 1513 il possedimento comprendeva i centri di Ischia, Farnese, Latera, Canino, Gradoli, Isola Bisentina, Marta, Capodimonte, Valentano e la Badia di Vulci.

Territorio del Ducato di Castro
by Wikipedia

Come già accennato, nel 1527 Pier Luigi Farnese, figlio del cardinale Alessandro, occupò la città provocando la reazione di Papa Clemente VII che gli inviò contro un altro Farnese, Galeazzo. Questi procedette con i suoi mercenari ad una sanguinosa e brutale opera di saccheggio della città che venne profanata con ogni sorta di scempi e nefandezze.
Solo dopo l'elezione del cardinale Alessandro Farnese al soglio pontificio come Paolo III, nel 1534, avrà compimento l'aspirazione di annettere ai loro possedimenti Castro, naturale appendice.

Paolo III, ritratto , Tiziano Vecelio (1543)
Museo Nazionale di Capodimonte (NA)

Il Papa nel 1537 istituisce per il figlio Pier Luigi il Ducato di Castro. La città di Maremma diventa così capitale di una Signoria che per estensione e territorio eguagliava molte altre più celebri dell'Italia centrale come Lucca, Urbino e Pesaro. Doveva per questo possedere un impianto urbanistico capace di accogliere degnamente tanti illustri personaggi abituati alla sfarzosa vita romana del tempo.
continua


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