venerdì 27 marzo 2015

Poggio Olivastro ( Canino, VT ). Grazia Maria Bulgarelli, Laura D'Erme, Enrico Pellegrini.#1

Il Fiome Fiora, prima di sfociare nel Mare Tirreno a NW di Montalto di Castro, scorre in un'area pianeggiante costituita da sedimenti marini e continentali post-pliocenici,
Principalmente lungo la riva sinistra del corso terminale del fiume, negli ultimi venti anni e' stata segnalata la presenza di materiale archeologico riferibile al Neolitico e all'Eneolitico , in grotta ed in insediamenti all'aperto. A differenza delle altre località all'aperto, segnalate per raccolta di materiale in superficie, la particolare situazione geomorfologica del sito di Poggio Olivastro ha permesso la conservazione di un deposito antropizzato e di strutture di abitato, che documentano un'occupazione da una fase avanzata del Neolitico antico fino all'inizio del Bronzo antico.
Il sito, che occupa l'area circostante il Poggio Olivastro ( cono sorgentizio sviluppatosi a partire da 57.000 BP) e lo stesso piccolo rilievo, domina la sottostante pianura che si estende per circa 20 km fino al mare. La zona a nord di questa e' caratterizzata da imponenti formazioni di travertino la cui formazione, iniziata nel Pleistocene medio, e' collegata al sistema idrogeologico dell'area dove ancora oggi sono presenti sorgenti termali .
I lavori di cava che nel 1980 hanno permesso l'individuazione del sito - saggi e sondaggi tra il 1981 ed il 1983 - da parte della Soprintendenza Archeologica  per l' Etruria meridionale, hanno gravemente danneggiato l'insidiamento che, attualmente conservato tra il Monte Doganella e Poggio Olivastro, doveva ulteriormente estenderai in direzione SW. Le cave hanno invece irrimediabilmente compromesso la possibilità di indagare il fossato che circondava il Poggio, ancora visibile nelle foto aeree eseguite nel 1944.
L'esplorazione sistematica del sito da parte della Soprintendenza Speciale al Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico L. Pignorini , in collaborazione con la SAEM, e' iniziata nel 1988 ed è ancora in corso, ma l'elaborazione preliminare dei dati raccolti per,ette di considerare l'insidiamento do Poggio Olivastro un punto di riferimento di notevole importanza per lo studio del Neolitico e della prima metà dei metalli della regione.

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