domenica 7 dicembre 2014

La Madonna del Giglio ad Ischia di Castro (VT). Di Carlo Nanni.

Il santuario e' situato all'inizio della valle sottostante il centro abitato, dove c'è una fonte che alimenta il fosso San Paolo. Se ne ignora la data di fondazione. La leggenda rimanda all'apparizione della Vergine ad un pastore.




Il titolo e i gigli farnesiani affrescati fanno pensare ad un patrocinio della famiglia Farnese , che potrebbe aver voluto la prima costruzione verso la metà del secolo XV. La sua esistenza e' documentata da una visita pastorale del Vescovo di Castro del 1478. Essa doveva corrispondere al piccolo vano che racchiude l'affresco, con la sacra immagine della Vergine, risalente ai primi decenni del 400, con una scena di resurrezione nel registro inferiore ( datata 1480 ; l'ultimo numero e' però illeggibile ). Dello stesso periodo o di poco successiva e' la parte sovrastante la nicchia con volta a crociera, nella cui parete di fondo e' raffigurata una crocifissione ad affresco con evidenti motivi di scuola umbra-viterbese ascrivibile alla fine del XV secolo.







La fase più recente e' costituita dalla parte più avanzata della chiesa, con copertura a vista , sorretta da arcate simili a quelle della ricostruzione cinquecentesca di San Rocco e a quelle della Rocca. L'insieme e' a navata unica, completamente aperta nella parete d'entrata. È recintata da una cancellata in ferro battuto ( che ha sostituito quella precedente in legno), proveniente dalla Basilica del Sacro Cuore di Roma.

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