Sempre dal libro di
Carlo Nanni, "Castro e il suo Santo Vescovo, ho estratto il brano che riguarda l'assetto del territorio castrense nel periodo compreso tra il XIII ed il XV secolo, quando la diocesi di
Castro ed i suoi vescovi dovettero fare i conti con le diverse abbazie e monasteri di origini antichissime presenti nelle campagne del suo territorio.
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il castello ed il ponte della Badia |
Tra queste, l'abbazia o monastero di
San Mamiliano "ad pontem" presso il ponte della Badia a
Vulci che comprendeva la chiesa ed il circondario di
Musignano sulla riva del fiume
Timone, ricadente oggi nel comune di
Canino. Per un certo periodo questa ruotò nella cerchia benedettina di
Farfa, fu poi devastata dai
Saraceni nel IX secolo e successivamente assegnata al Vescovo di Castro. Nel XII e XIII secolo riacquistò la sua autonomia grazie ai
Cistercensi e forse ai
Templari, che probabilmente diedero all'edificio la forma di fortilizio che mantenne anche dopo le opere di rinnovamento con strutture abitative rinascimentali ad opera dei
Farnese, che ne divennero possessori verso la fine del XV secolo.
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il castello di Musignano |
I Cistercensi tra il XIII ed il XV secolo fecero rifiorire antiche abbazie malandate nelle strutture e nella vita religiosa e funzionarono da "braccio spirituale" per l'ordine militare dei Templari che ,essendo dei laici, provvidero alla presenza dei Cistercensi nelle adiacenze dei loro centri religioso-militari.
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l'eremo di Poggio Conte che ricadeva nel
territorio di San Colombano |
Vicino a Castro, al di là dell'
Olpeta, era collocata l'antichissima abbazia o cella o monastero di
San Colombano. Essa è ricordata oggi da un toponimo
"colli San Colombano" dove si trova un casale che potrebbe essere su, o nelle vicinanze del sito abbaziale. Verso il IX secolo dovette dipendere dall'abbazia imperiale di
San Salvatore dell'Amiata, e ancora dopo da Montecassino e nel XIII dai Cistercensi.
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S. Maria di Sala |
Ancora ai Cistercensi vennero affidati per un periodo, il piccolo monastero o cella di
Santa Maria di Sala presso
Farnese ed il cernobio di
San Agostino nel territorio di
Montalto. Scomparsi nel tardo medioevo questi insediamenti religiosi, il territorio di loro proprietà fu rivendicato dai Vescovi castrensi o dalle chiese delle terre e castelli nel cui territorio si trovavano o accaparrato e dato dalla
Santa Sede in commenda a prelati o in concessione a famiglie nobili.
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