martedì 7 ottobre 2014

Insediamenti monastici medievali. Di Anna Laura.

Nel territorio castrense la presenza monastica nel duplice aspetto di penetrazione cristiana e gestione del patrimonio delle grandi abbazie benedettine del centro Italia , S. Salvatore dell'Amiata e S. Maria di Farfa , risulta documentata , con la presenza di comunità operanti e riconosciute giuridicamente come possedimento,  quindi celle , filiazioni dei monasteri succitati, nel IX secolo, quindi, presumibilmente , qualche secolo più tardi dell'effettiva originaria affermazione  dell'ideale ascetico cristiano dell'area.

S. Salvatore dell'Amiata
S.Maria di Farfa
Del resto, anche nella nostra regione, il monachesimo nella sua prima fase fu essenzialmente fenomeno anacoretico e la vita solitaria e nascosta condotta dai primi monaci ed eremiti, non permise di trasmettere memorie documentarie o significativi segni distintivi dell'insediamento materiale di carattere religioso rupestre. Infatti la tipologia del primitivo insediamento eremitico nel suo primo manifestarsi non presenta una definizione morfologica collocabile stilisticamente e cronologicamente. 

Poggio Conte ( Ischia di Castro - VT )
Le tecniche di escavazione nel corso dei secoli rimangono immutate, come gli adattamenti intenzionali dell'elemento naturale, giacitoi, nicchie, cavità portalucerna, incassi per strutture lignee, conche e cisterne, per le prime esigenze vitali, comuni ovunque  presenti in ogni organizzazione di carattere rupestre laica o religiosa.

eremo di Chiusa del Vescovo
( Ischia di Castro - VT )
Soprattutto nei nuclei più antichi, in cui la stessa essenzialità dei caratteri è espressione di pratiche di vita culturalmente non elaborate o volutamente semplificate. L'abitazione in grotta o l'uso cultuale delle cavità naturali in epoca preistorica costituiscono un vasto fenomeno profondamente connesso al territorio.
Nell'ambito dell'insediamento rupestre preclassico, la tipicità è costituita dalla particolare espressione delle necropoli rupestri, legate nella tipologia dei riferimenti architettonici alle evidenze particolari delle abitazioni. Anche nel medioevo la civiltà rupestre prolunga la continuità dei due contenuti , sacrale e domestico, con la riutilizzazione di grotte probabilmente preistoriche a carattere cultuale o con l'insediamento nelle loro immediate vicinanze , o con l'adozione della tipologia delle semplici abitazioni trogloditiche , o con lo sfruttamento di nuclei resi sacri dalla funzione cimiteriale , tombe a camera, arcolosi, colombai.
Nell'ambito degli insediamenti a carattere religioso, la piccola cella di tipo anacoretico , esicastico, non si distingue nella tipologia riconoscibile per indizi precisi o assonanze di morfologia ed essenziale per la comprensione del sito, dai caratteri abitativi propri dell'insediamento rupestre.



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