mercoledì 14 maggio 2014

Usi e costmi. L'osservazione della natura ( di Carlo Nanni ).

Durante il mese di gennaio i contadini cercavano di vedere dall'andamento dei giorni come sarebbero stati i mesi dell'anno dal punto di vista metereologico. Non si calcolava il primo dell'anno; poi dal due, ogni giorno rispecchiava un mese dell'anno. Altrettanto si faceva nella seconda metà di gennaio, ma alla rovescia ( dicembre, novembre.....). Si chiamavano le "Calenne". Le praticavano ancora gli agricoltori della generazione di mio padre, vale a dire i nati nei primi anni del 900.

foto by www.conchiglieinmaremma.com
Così dall'arcobaleno, dopo le piogge in tarda primavera, gli agricoltori traevano il pronostico della stagione : i tre colori erano simbolici. Il giallo indicava il frumento, il rosso l'uva, il verde l'olivo. L'abbondanza del raccolto dei tre prodotti, basilari per il benessere della popolazione, sarebbe stata proporzionata all'ampiezza dei tre colori dell'arcobaleno. Indicazioni per la vita di campagna erano tratte da molte altre osservazioni della natura e del ciclo naturale delle stagioni ed espresse in proverbi.

Proverbio metereologico :


Se la tramontana è de bon core, tira tre, see o nove;
se sui nove nun s'allenta allora tira fino a trenta,
e se passa la trentina, dura pure 'na novantina.
Proverbio stagionale:

Quanno la prima neve a la montagna sbraca, 
venne 'l mantello e crompete la braca;
se la montagna mette il cappello
venne la crapa e crompa 'l mantello.

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