domenica 4 maggio 2014

Santa Maria di Sala ( di Luciano Frazzoni ).

Il sito di Sala, localizzato in prossimità del fiume  Olpeta al margine della Selva del Lamone, presenta un complesso di evidenze archeologiche comprendenti una necropoli etrusca, una villa rustica di epoca romana,e un abitato medievale con un castello, un ponte e la chiesa di Santa Maria. Il toponimo denuncia l'origine longobarda del sito; il termine "Sala" indica infatti la struttura politico-amministrativa longobarda della piccola proprietà terriera, dove si raccoglievano i tributi.


Il castello di Sala , come si è detto, faceva parte dei territori posseduti originariamente dal Conte Ranieri di Bartolomeo e divenuti, prima del 1203, proprietà dei Conti Aldobrandeschi.
La prima notizia riguardante la chiesa di Santa Maria di Sala risale al 1189, quando vi si insediarono i monaci Cistercensi dell'abbazia di Staffarda in Piemonte, chiamati dal vescovo di Castro, per far prendere sviluppo alla piccola comunità monastica qui già presente. Benché manchino notizie di questa data, la chiesa e' stata in via ipotetica identificata con la Sala citata nel Privilegio di Leone IV della metà del IX secolo, dove vengono specificati i beni e i confini della diocesi di Tuscania.

Santa Maria di Sala come era fino a pochi mesi fà
( foto by cistercensi.info)
Le caratteristiche architettoniche dell'edificio fanno pensare all'opera di maestranze senesi, con influenze lombarde, databile alla metà del XII secolo, piuttosto che all'architettura cistercense. È probabile che a Sala esistesse già una chiesa prima dell'arrivo dei Cistercensi, e che questi ultimi non ne abbiano costruita una nuova dopo il 1189.

Santa Maria di Sala come appare dopo i lavori
di "recupero e riqualificazione"



Sarei grato se il lettore commentasse con un suo parere il tipo di intervento attuato  sulle rovine  di Santa Maria di Sala.


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