sabato 3 maggio 2014

Farnese nel tempo( di Luciano Frazzoni ) #2

Il Medioevo
In epoca altomedievale sembra essere certa la presenza nel territorio di genti longobarde, come testimoniano i numerosi toponimi (Valderico, Santa Maria di Sala, Salabrone, etc.). Nel vicino territorio di Ischia di Castro, inoltre, in località La Selvicciola, è stata scavata presso i resti di una villa romana e una chiesa altomedievale, una vasta necropoli longobarda. E’ probabile che anche nel territorio di Farnese si siano installati insediamenti longobardi sui resti di fattorie e ville romane, dove successivamente sono sorti edifici chiesastici. 


Chiesa di S.Pantaleo
( foto di europeanvirtualmuseum.it)
Il territorio di Farnese entrò a far parte della “Tuscia Langobardorum” dopo l’817, all’epoca di Ludovico il Pio, passando così sotto il diretto dominio degli imperatori franchi. A partire dall’XI secolo, quando tutta l’area conosce il fenomeno dell’incastellamento (tracce di castelli ora diruti si trovano a Castiglione-Sorgenti della Nova, Valderico, ai Casali di San Pantaleo, la Botte, Sala, Citignano, Stenzano), nasce anche il castrum Farneti, nel luogo naturalmente difeso dove era l’antico villaggio di capanne dell’età del Bronzo. E’ probabile che il nome Farnese o Farneto, derivi dalla presenza di boschi di farnie (Quercus robur), un tipo di quercia ora pressoché scomparsa. La scarsità di documenti per questo periodo non fornisce però altri dati. Il nome di Farnese compare infatti per la prima volta in un diploma d’infeudazione del 1210, rilasciato dall’imperatore Ottone IV a Ildebrandino Ildebrandeschi sulle terre che erano precedentemente appartenute al Conte Ranieri di Bartolomeo, e che costituivano la cosiddetta “Terra Guiniccesca”, un grande feudo tra la bassa Toscana e l’Alto Lazio, assoggettato nel 1168 dal Conte Ranieri al comune di Orvieto. Nel diploma vengono elencati i castelli e le terre del feudo, comprese tra le sedi vescovili di Castro e Sovana: Pitigliano, Sorano, Vitozza, Sala, Ischia, Farnese, Castiglione (Sorgenti della Nova), Petrella, Morrano, Castellarso, Latera, Iuliano e Mezzano. 


Sorgenti della Nova
( foto di maremmalaziale.it)
Il nome di Farnese compare ancora nel 1216 nella suddivisione della contea Aldobrandesca tra i quattro figli di Ildebrando. Nel corso di tutto il XIII e almeno fino alla metà del XIV secolo Farnese è sottomessa al comune di Orvieto. Nel 1347 infatti i signori di Farnese e Ischia pagavano ancora a Orvieto il tributo per questi due castelli. Il castro di Farnese compare anche nell’elenco delle decime della diocesi di Castro per gli anni 1274-1280 (“…presbitero Gorgio de Franneto X sol. Cort”.). Il documento è importante in quanto ci informa che in questo periodo vi era un presbitero, cioè una chiesa parrocchiale con prete officiante, forse da identificare nella chiesetta di S. Maria della Neve . E’ probabile però che in quest’epoca l’abitato consistesse soltanto in un borgo fortificato con una rocca e una piccola chiesa. Solo nei secoli successivi il borgo si sviluppa con il tipico aspetto degli insediamenti medievali, con l’intrico di vicoli e case basse, spesso con loggette ad arcate realizzate con blocchi di tufo squadrati, offrendo al visitatore squarci suggestivi.
(I testi sono stati elaborati dal Dott. Luciano Frazzoni direttore del Museo di Farnese)

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