lunedì 12 maggio 2014

Ischia di Castro. Le radici profonde ( di Carlo Nanni ) #3

I reperti del periodo etrusco-romano.
Prima che fossero oggetto di uno scavo regolare, molte tombe furono manomesse dai cosiddetti tombaroli, alla ricerca di improvvise fortune. Le più ricche tombe finora sono state trovate nelle adiacenze delle rovine di Castro, dove sono state individuate tre vaste necropoli.
In quella prossima al santuario del SS. Crocifisso è stata portata alla luce un'ara monumentale a dado, che ricorda nella struttura l'"Ildebranda" che si trova a Sovana.

tomba a dado adiacente a Castro
In  quella centrale, con molte tombe a camera, su quella che è stata nominata "via sacra", sono state trovate sculture di grandi animali in nefro che si trovano nel Museo comunale.

reperti alloggiati nel Museo comunale
( foto tratta dal sito del Museo )

 Nell'altra, vicino al dirupo antistante la cosiddetta  Cava , in una tomba ad apogeo, nel 1967, è stata scoperta una biga da guerra o forse da parata della seconda metà del VI sec. a.C. con le strutture in bronzo, di pregevole fattura, decorata con fregi e figure in rilievo.

la biga di Castro
( foto by canino.info)

Il Gruppo Archeologioco Romano, che opera ad Ischia da oltre 20 anni, ha portato alla luce i resti di una villa etrusco-romana-longobarda ( sec. II s.C.-VIII sec. d.C.) in località La Selvicciola. Piccoli stanziamenti etrusco-romani sono stati trovati nelle vicinanze del paese; colombari sono ancora visibili nello strapiombo della rupe su cui sorge Ischia, mentre stalle  cantine e stie sembrano derivare da tombe.

parete tufacea sulla quale sono ancora visibili i colombai

 Non sembra quindi fuori luogo pensare che nel periodo romano o in tempi successivi le popolazioni prima sparse in villaggi di aperta campagna , abbiano preferito confluire in questo luogo più sicuro e difeso naturalmente.

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