lunedì 7 agosto 2017

L'Olpeta, il fiume che scorre nel tufo.

In questo periodo di siccita' e caldo africano ripropongo questo vecchio post, per ricordarci che bene prezioso da salvaguardare e' l'acqua.
La Maremma Castrense deve la sua storia ai corsi d'acqua che lo attraversano ed hanno attratto e creato  le condizioni di vita e di sviluppo per  esseri umani ed animali dalla preistoria ai giorni nostri. L'Olpeta nasce come emissario del lago di Mezzano nel comune di Valentano  e dopo un corso di 32 km.  attraverso  la Selva  del Lamone nel comune di Farnese, si immette nel fiume Fiora  nei pressi del ponte San Pietro nel comune di Ischia di Castro.

la cascatella del Pelico Tonno 
la cascata del Salabrone con il suo salto di 15 ml.
 Il suo percorso , nascosto da una fitta vegetazione, e' caratterizzato da una serie di salti e cascate tra le quali quelle del Pelico Tonno e sopratutto del Salabrone, che ne fanno una meta per appassionati di canoa e trecking  fluviale.

il tratto finale del fiume nei pressi del Ponte San Pietro

il fiume attraversa una fitta vegetazione che lo
nasconde per gran parte del suo percorso

la vecchia centrale idroelettrica nei pressi
della cascata del Salabrone
Le acque , almeno nel primo tratto che attraversa il parco Regionale del Lamone, sono ancora limpide e pure ed ospitano esemplari di lontra e l'ormai rarissimo gambero di fiume.

il letto di tufo del fiume nei pressi di Castro
il tufo eroso dalla acque del fiume











L'aspetto che maggiormente mi attrae dell'Olpeta e' pero costituito dal letto , che lungo il suo percorso, il fiume ha scavato nel tufo  creando striature profonde e piccoli spettacolari salti nei pressi di Santa Maria di Sala e dell'antica città di Castro.

Nessun commento:

Posta un commento