lunedì 20 ottobre 2014

La diocesi di Castro nell'età feudale e comunale.

Prosegue la storia di Castro nel periodo feudale, grazie ad  alcuni stralci del libro di Carlo Nanni "Castro e il suo Santo Vescovo" che trattano la storia dell'organizzazione del territorio castrense nel periodo medievale nell'ottica dell'organizzazione della sua diocesi.
Gli sviluppi della diocesi.
Con l'affermazione del sistema comunale, ritornano in primo piano le città e le comunità territoriali, le "terre": spesso in contrasto con i baroni proprietari dei castelli o di rocche del contado. Anche l'organizzazione ecclesiastica si riferì alle città, alle terre e ai castelli. Così fu anche per Castro, che ben presto assurse a Comune autonomo delle terre del Patrimonio, oltre che a riconosciuta Città sede vescovile. 
La configurazione della diocesi nell'età feudale e comunale.
Un documento significativo è dato dall'elenco della diocesi chiamate a pagare la decima alla Santa Sede. A pagare , oltre all'episcopato e i canonici dalla città di Castro, sono i preti e i chierici delle chiese di S. Pietro, S. Clemente e S. Salvatore di Latera; 

la Pieve di S. Clemente a Latera

di S. Sisto, S. Angelo e S.Donato e del monastero di sant'Agostino di Montalto ; di S. Giovanni di Valentano; della chiesa di Morrano ; di quattro chiese di Canino ; della chiesa di Mezzano ; della chiesa di Montauto ; della chiesa di s. Ermete di Ischia ; della chiesa di S.Nicola di Capalbio ; della chiesa di Farnese.

la chiesa di S. Giovanni di Valentano

 In quest'elenco non sono citate le chiese di Manciano, ma nell'elenco dei preti che pagano la decima sessennale c'è un presbiterio Benecasa de Mancano .

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