martedì 23 settembre 2014

Il Neolitico nel territorio di Ischia di Castro (VT).Tratto da uno scritto di Giuditta Gatteschi.

Oggi  riporto,  dal Quaderno n.9 del Sistema Museale del Lago di Bolsena, una parte del capitolo "Il Paleolitico e il Neolitico nel territorio di Ischia di Castro" riguardante il Neolitico, che sarà un argomento importante dell'escursione di sabato prossimo, 27 settembre  alla grotta di Settecanelle 
 ed alla grotta della Dea Madre, che furono oggetto degli studi dell'Università di Pisa e dell'interessamento di  Ferrante Rittatore  Vonwiller.
Il Neolitico
Durante il VI millennio negli insediamenti centro-europei si verificò un cambiamento radicale nelle società umane. Il passaggio da un'economia di caccia e raccolta a quella di produzione del cibo, che avvenne durante il Neolitico, fu introdotto da genti provenienti dalla "mezzaluna fertile ", attraverso l'Anatolia ed i Balcani. Tuttavia le forme economiche tradizionali non vennero abbandonate completamente nè tanto meno in modo improvviso : caccia e raccolta rimasero fattori importanti per il reperimento del cibo, tanto che presso alcune comunità la selvaggina copriva ancora la maggior parte del fabbisogno di carne.

frammento di ceramica
Museo Civico di Ischia di Castro
La nuova economia, basata sulla coltivazione dei cereali e sull'addomesticamento di alcune specie animali, determinò un mutamento nel modo di vita, che da nomade si trasformò in stanziale, con abitazioni durature e stabili, riunite in villaggi, talvolta protette da fossati e palizzate. Questa trasformazione fu possibile anche grazie al miglioramento climatico avvenuto col ritiro della glaciazione di Wurm, alla quale seguì il clima temperato dell'epoca attuale ( Olocene ) che favorì la crescita della vegetazione.

frammenti ceramici
Museo Civico di Ischia di Castro
Tra ne nuove acquisizioni figurano la lavorazione della pietra mediante levigatura, ( utilizzata anche nella produzione di nuovi strumenti adatti a tagliare il legname da costruzione ed a macinare i cereali ), l'utilizzo di fibre animali e vegetali per confezionare tessuti. Un'altra innovazione è la produzione di ceramica, un impasto di argilla ed acqua che, dopo essere stato plasmato in diverse forme, essiccato all'aria e messo a cuocere in fosse ricoperte da legname, permette di ottenere dei contenitori impermeabili e resistenti al calore, per cuocere e conservare i cibi. Oltre che per i recipienti si usò l'argilla per realizzare pesi da telaio, fusaiole, colatoi, nonchè piccole figurine animali o umane.

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