giovedì 19 giugno 2014

Necropoli etrusche di Castro. la tomba del tetto disluviato. Di Anna Laura.

Nel VII secolo a.C., secondo la diffusa ideologia che vede nella tomba la casa dove il defunto avrebbe continuato a vivere, si sviluppa un modello architettonico imitante l'abitazione. Le  forme architettoniche sono maestose, rigonfie, in sintonia con il gusto ionico dell'epoca.

necropoli di castro
tomba a casa
All'interno la tomba è simile ad una camera con finte porte che allargano visivamente la planimetria, il pilastro portante spesso centrale ( columen ) e travi laterali, incisi a rilievo nella roccia, imitanti l'intreccio dei pali lignei nel soffitto ( mutuli ). La stessa ideologia è presente all'esterno dell'edificio. La tomba a tetto disluviato, o " a casa", è una diramazione della più impiegata tomba "a dado. In comune ha il corpo quadrangolare decorato da cornici; se ne discosta per il coronamento che ricorda il tetto di una casa.
Si trova dio fronte alla chiesetta del Crocefisso di Castro. L'aspetto è monumentale, costruita su un basamento formato da blocchi di tufo disposti in giunti simmetrici ( isodomi ), che poggiano su un basamento modanato ( toro ) composto da filari, il primo con blocchi tufacei e il secondo con blocchi più piccoli, in nefro giallo-rosato.  Il restante alzato è in tufo. Un'intercapedine isola il monumento dalla roccia retrostante, dove sono ricavate canalette per il naturale deflusso delle acque meteoriche.
Il tetto doveva essere disluviato, decorato da due protomi di animali, un leone e un ariete, eseguiti a tutto tondo, poste agli angoli degli spioventi, a guisa di acroteri o gocciolatoi.

leone

ariete
La tomba internamente è composta da da tre camere, la centrale con columen a rilievo. Disposte lungo le pareti si trovano le banchine Sono presenti quattro porte, due introducono alla camera centrale.  Le sculture vengono datate tra il secondo quarto-metà del VI secolo a.C. in particolare un leone in nefro rosa, reso plasticamente con le orecchie chiuse e il muso digrignante.
La scultura, per la resa della criniera e del muso con le fauci spalancate, è ascrivibile ad un'officina operante a Vulci. Confronti nei modelli culturali si sono ravvisati a Tuscania con la tomba a casa della necropoli della Peschiera e con la tomba  a casa con portico nella necropoli di Pian di Mola.

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