mercoledì 13 agosto 2014

La villa romana della Selvicciola ad Ischia di Castro. Di Paola Toiati a cura di Anna Laura #3

Il risultato delle indagini di scavo permette di delineare una parte residenziale habitatio dominica riservata al proprietario che non vive necessariamente sul luogo, impostata nella terrazza superiore, intorno ad un peristilio colonnato. Ad una prima sporadica fase in età pre-romana, ascrivibile al periodo tardo etrusco, doveva appartenere un edificio, forse una fattoria di piccole dimensioni.

pianta della villa
sito dei beni culturali
In questa fase, vengono scavati tre pozzi per una profondità di sei-sette metri. In età medio repubblicana, seconda metà del III secolo a.C., probabilmente, il proprietario si limito' ad effettuare alcune ristrutturazioni nell'area produttiva. Appartengono a questa fase alcuni cunicoli di drenaggio delle acque meteoriche e tracce di alloggiamento di grandi orci interrati.

oinochoe in bronzo
Museo Civico di Ischia di Castro
Segue la costruzione dell'edificio nella seconda metà del II inizi I a.C. Testimoniata da due ambienti pavimentati in coccio pisto , posti nell'angolo sud orientale. Si tratta di locali di servizio, forse inerenti alla cucina. La zona produttiva, pars rustica , si trovava nell'area meridionale, sotto la basis villae

brocca rinvenuta nella villa
Museo Civico di Ischia di astro
Si tratta di un frantoio oleario, con vasca di raccolta del liquido ottenuto dalla spremitura e pozzo collegato ad una cisterna attraverso dei cunicoli. Un'area granaria con pozzi e silos, viene costruita nell'area sud-ovest, sigillando le precedenti strutture. In età Augustea, periodo di rivitalizzazione di Vulci, con un accrescimento della popolazione, si assiste ad un primo restauro e ristrutturazione della villa. I materiali raccolti negli strati di riempimento documentano una nuova fase strutturale, rendendo possibile una datazione tra la fine del II inizi I a.C.

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