La villa e' costruita su tre terrazze naturali, la prima più bassa nel sedimento limo-sabbioso, le altre due ricavate nella fondazione geologica di calcare travertinoso, poste lungo un pendio leggermente degradante a nord-est.
Si tratta di un complesso architettonico tiplogicamente ascrivibile ad una villa di campagna , distinta in una zona residenziale (pars urbana ) e una produttiva ( pars rustica ).
ricostruzione della villa foto by archeologia.beniculturali.it |
La fondazione e' da ritenersi precedente alla fase romana, tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. , documentata dal rinvenimento di fori di palo, pertinenti, probabilmente, a strutture lignee di una fattoria tardo etrusca.
La villa viene impiantata in età repubblicana, nella seconda metà del III secolo a.C. seguita da varie fasi abitative e ristrutturazioni cessate nel IV secolo d.C.
parte residenziale della villa, con le pavimentazioni scavata e poi ricoperte |
La conquista romana di Vulci, nel 280 a.C. , comporta l'abbandono di circa la metà degli insediamenti agricoli presenti nella regione, con la creazione di nuovi. Incisiva per la romanizzatione del territorio e' la costruzione della rete stradale , particolarmente per i tracciati delle vie Aurelia e Clodia, assi di comunicazione e commercio tra i centri costieri e l'interno. La via Clodia, costruita tra la fine del III e il II secolo a.C., probabilmente su un tracciato preesistenete, a differenza della via Aurelia, non aggirava i centri etruschi ma li includeva nel suo percorso.
Per collegare Castro e Tuscania, probabilmente traversava il tratto pianeggiante tra i monti di Canino ; quì doveva distaccarsi un percorso minore diretto alle ville a confine del Fosso Strozavolpe , e tra questa anche quella della Selvicciola.
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