venerdì 18 luglio 2014

La "Macchia dei buoi" ad Ischia di Castro (VT).

Nei secoli passati, per aiutare le fasce più povere della popolazione, sui terreni di proprietà pubblica venivano istituiti gli "usi civici", si dava cioè la possibilità,  a chi ne aveva bisogno,  di far legna, raccogliere la frutta e pascolare suini, ovini e bovini.  Il nome "macchia dei buoi" nasce proprio dall'uso che si faceva fino pochi anni fa di questa proprietà del comune di Ischia di Castro '. 

area attrezzata 


parte del parco dedicata ai più piccini

Oggi con una intelligente opera di recupero ambientale la Giunta Comunale ha, da un lato fermato il degrado verso il quelle stavano precipitando questi terreni, dall'altro  messo a disposizione dei cittadini, delle associazioni e di tutte le persone che desiderano passare qualche ora nella pace e nella natura uno degli ultimi spicchi di Maremma "antica".
Il terreno di circa quaranta ettari, a parte una piccola porzione attrezzata ad area picnic e gioco bimbi,  e' coperto in parte da un bosco ceduo e disomogeneo con alberi di alto fusto come il cerro, la quercia roverella, il carpino nero, l'acero minore, il leccio e nella parte più umida l'ontano nero. Il sottobosco e' costituito da piante tipiche della Maremma come l'agrifoglio, il sorbo selvatico, il pungitopo, l'asparago selvatico, il corniolo e la fillirea. Nei periodi dell'anno più propizi non è difficile trovare persone intente nella ricerca di funghi porcini e tartufi.



 Essendo la zona di origine vulcanica, buona parte del parco e' caratterizzato dall'affioramento di banchi di tufo e travertino. Dove ciò accade, il bosco lascia il posto alla macchia mediterranea ed al pascolo  fra cespugli di rosa canina, ginestra e peri selvatici. Nel periodo della fioritura e' possibile trovare anche orchidee spontanee tipiche della zona.  È questo il regno dei cavalli che vengono pascolati allo stato brado.


cavalli al pascolo

i banchi di tufo che caratterizzano il paesaggio

tramonto alla macchia dei buoi

 Il parco, oltre che da pochi visitatori appartenenti alla specie umana, e' frequentato dalla tipica fauna maremmana composta da martore, scoiattoli, lepri, volpi, istrici e cinghiali. Concludo questa breve presentazione della Macchia dei buoi, augurando che questo tipo di intervento possa essere di esempio anche per altre amministrazioni,  in modo da preservare gli ultimi angoli della Maremma castrense per le future generazioni.

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