giovedì 12 giugno 2014

La valle del Fiora e i Monti di Castro. Di Caqrlo Nanni.

La valle del Fiora lascia incantati quando ci si viene a contatto, sia che la si osservi dalle colline sovrastanti o dai dirupi che la contengono, sia che la si ammiri dai suoi due antichi ponti storici, quello romano di Ponte San Pietro  o quello etrusco-romano-medioevale della Badia di Vulci.

Ponte S. Pietrofoto
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Ponte della Badia di Vulci
Nel tratto ischiano della valle del Fiora si può distinguere una zona immediatamente a sud del ponte San Pietro, comprendente il punto di confluenza dell'Olpeta. Si allarga per circa 150 metri su entrambe le rive. E' di particolare interesse floro-faunistico per esemplari di faggio sotto quota e soprattutto per la presenza della lontra. Quella a nord di ponte San Pietro ha di caratteristico una intensa vegetazione arborea ripariale ( alberi come l'ornello, il tiglio, il salice, il pioppo, il nocciolo ).

Fiume Fiora
Fiume Fiora
Entrambe sono le zone più frequentabili da chi intende fare escursioni o pescare o fare il bagno. La parte più in alto della riva a lato dei monti di Castro è percorsa, oltre che da cinghiali, anche da rari esemplari di lupo e di gatto selvatico.Vi si trova anche qualche quercia da sughero.
I dintorni delle Vallate del Fiora furono abitate fin da epoca preistorica. In periodo medioevale il Comune di Castro assoggettò Castelfranco e riuscì a conquistare il declivio della valle sulla sponda destra del Fiora e questo spiega come in questo punto il confine con la Toscana non sia dato dal fiume ma dal crinale dei Monti di Castro. Le valli ed i monti di Castro fino a Montauto furono percorsi in lungo e in largo da Tiburzi e dagli altri briganti che lo precedettero in questa zona impervia e solitaria della Maremma.

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