La
valle del Fiora lascia incantati quando ci si viene a contatto, sia che la si osservi dalle colline sovrastanti o dai dirupi che la contengono, sia che la si ammiri dai suoi due antichi ponti storici, quello romano di
Ponte San Pietro o quello etrusco-romano-medioevale della
Badia di Vulci.
|
Ponte S. Pietrofoto by panoramico.com |
|
Ponte della Badia di Vulci |
Nel tratto ischiano della valle del Fiora si può distinguere una zona immediatamente a sud del ponte San Pietro, comprendente il punto di confluenza dell'
Olpeta. Si allarga per circa 150 metri su entrambe le rive. E' di particolare interesse floro-faunistico per esemplari di faggio sotto quota e soprattutto per la presenza della
lontra. Quella a nord di ponte San Pietro ha di caratteristico una intensa vegetazione arborea ripariale ( alberi come l'ornello, il tiglio, il salice, il pioppo, il nocciolo ).
|
Fiume Fiora |
|
Fiume Fiora |
Entrambe sono le zone più frequentabili da chi intende fare escursioni o pescare o fare il bagno. La parte più in alto della riva a lato dei
monti di Castro è percorsa, oltre che da
cinghiali, anche da rari esemplari di
lupo e di
gatto selvatico.Vi si trova anche qualche quercia da sughero.
I dintorni delle Vallate del Fiora furono abitate fin da epoca preistorica. In periodo medioevale il Comune di Castro assoggettò Castelfranco e riuscì a conquistare il declivio della valle sulla sponda destra del Fiora e questo spiega come in questo punto il confine con la Toscana non sia dato dal fiume ma dal crinale dei Monti di Castro. Le valli ed i monti di Castro fino a Montauto furono percorsi in lungo e in largo da Tiburzi e dagli altri briganti che lo precedettero in questa zona impervia e solitaria della Maremma.
fresche acque aspettatemi!
RispondiElimina