martedì 6 maggio 2014

Ischia di Castro. Le radici profonde ( di Carlo Nanni ). #1

Le tracce della memoria : il mistero del nome.

Il nome di Ischia, appare in documenti del medioevo, dopo il secolo XI, frammischiato a quello dei paesi circonvicini, nell'elenco dei possessi dei conti Aldobrandeschi di Sovana. Da allora in poi, esso ritorna di continuo, di pari passo con le vicende di questo casato di probabile origine longobarda, ben presto soggetto alle alterne e opposte pressioni del comune di Siena e di quello di Orvieto.

Stemma comunale
( foto by wikipedia)

Ma è quasi impossibile dire cosa sia stata Ischia prima di questo tempo: se cioè esistesse già un abitato con questo nome nel luogo ove ora si trova Ischia. Non ci aiuta lo stemma comunale, che reca tre gigli in campo azzurro, attestante solo la dominazione dei Farnese, successiva con tutta probabilità a questo periodo. E neppure il nome. Alcuni credono che il paese sia stato chiamato così, a motivo della sua posizione : se infatti si pensa che esso è costruito su una rupe alla confluenza di due torrenti e che il rimanente lato, fino ad epoca piuttosto recente, era chiuso da un fossato che si apriva sui due torrenti che si apriva sui due torrenti, come a congiungerli, allora pare chiaro che il paese sembra una sorta di "isola". E Ischia non sarebbe altro che la trasformazione di "insula". Altri invece derivano il nome "Ischia" dall'abbondanza di querce bianche e dal ligustro, piante che sono entrambe denominate "ischio".

Ligustro
( foto by www.summagallicana.it)
E così Ischia deriverebbe il nome dall'ischio, come i due paesi confinanti, Valentano e Farnese, deriverebbero il nome dal fatto  di essere rispettivamente la "valle degli ontani " e " il paese delle farnie".

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