Castro (VT) - Il sito è conosciuto principalmente per la
sua distruzione ed il suo nome è indissolubilmente legato alle vicende della
casa Farnese; altra notorietà gli è conferita in ambito religioso/devozionale
dal Santuario del S.S. Crocifisso di Castro. In realtà questo luogo ha molte
altre storie da raccontare…
La testimonianza medioevale che l'Alberti diede di Castro fu
di una città “... totalmente da rupi et caverne intorniata che pare a quelli
che la veggono piuttosto di intrare in una spelonca da selvaggi animali
habitati che da domestici uomini...”, e questo deve essere stato il suo
aspetto fin dal primo Medioevo.
Chi visiti oggi la distrutta Città di Castro, percorrendo il
nuovo e comodo sentiero pavimentato che vi conduce, si trova davanti alle
rovine della capitale della famiglia Farnese, una città bloccata nel tempo al
1649. I resti sono quelli di palazzi dalle facciate sfarzose, immaginabili dai
progetti del Sangallo, di chiese e abitazioni arricchite da travertino scolpito,
i cui resti si ammassano sul terreno. Al momento della sua distruzione Castro
era una cartolina, un biglietto da visita ad immagine del potere Farnese.
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Sentiero di accesso alla Città di Castro |
Vero è però che quest'iconografia, impressa nell'immaginario
collettivo, corrispose a realtà solo per pochi decenni. Prima di essere toccata
dalla mano del Sangallo, Castro era stata ben altra cosa in momenti di questo
luogo non tangibili eppure presenti nella sua storia: l’etrusca Poggio Buco, la
romana Statonia, il presidio longobardo fuori porta di S. Silvestro, il ghetto
ebraico.
L’immagine della “diruta
città di Castro” fu anche scelta come simbolo risorgimentale da
un’associazione patriottica locale, l’ Associazione Castrense (1848-1849). Da
qui emanava i suoi proclami con lo scopo dell’ “…indipendenza ed unità nazionale, sviluppo progressivo della libertà,
meglioramento intellettuale, morale e materiale del popolo”.
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Rovine di Castro |
Il messaggio del suo giuramento fatto sotto il S.S.
Crocifisso di Castro, unico superstite della distruzione voluta dal papa
Innocenzo X, era quello della volontà di creare “…uno Stato moderno, in senso unitario, proprio dalle rovine che un
governo ecclesiastico aveva provocato” (M. Lotti, Terra e Unità, D. Ghaleb
Editore, Vetralla, 2013).
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Proclama del 1849 dell'Associazione Castrense |
E proprio dalla metà dell’Ottocento e nel momento
risorgimentale prese sempre più fede tra le popolazioni locali la devozione al
S.S. Crocifisso di Castro, tanto che nel 1870 il maggior afflusso di fedeli
portò all’ampliamento del santuario.
post molto interessante con notizie assolutamente sconosciute ai non addetti ai lavori, complimenti
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