domenica 17 agosto 2014

Rofalco. Etruschi nel Lamone. Gli scavi del G.A.R.

Il Gruppo Archeologico Romano e' una O.n.l.u.s. nata nel 1963 impegnata nella tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Nel periodo compreso tra luglio e settembre, il GAR.  organizza campi di ricerca con programmi di scavo, ripulitura e valorizzazione in importanti siti etruschi, romani e medioevali nel Lazio. Il gruppo del G.A.R. che ogni anno viene ospitato ad Ischia di Castro in provincia di Viterbo, opera prevalentemente nei territori che fanno parte dei comuni di Ischia di Castro dei Farnese. Anche quest'anno, come avviene da nove stagioni a questa parte, i volontari del G.A.R. In colleborazione degli archeologi dell'Universita' di Torino, hanno partecipato agli scavi nel sito etrusco di Rofalco, nella riserva regionale della Selva del Lamone nel comune di Farnese. Rofalco era una fortezza etrusca che a cavallo tra il IV ed il III secolo a.C., controllava i commerci nel territorio compreso tra il lago di Bolsena e la città di Vulci alla quale apparteneva.

i partecipanti alla visita percorrono il sentiero degli etruschi

il panorama che si gode dalla porta di accesso a Rofalco


Martina, archeologa torinese, spiega le caratteristiche delle mura


le mura di Rofalco, oggi per la maggior parte crollate,
 raggiungevano un altezza di sei metri, una larghezza di
quattro ed erano lunghe circa trecentocinquanta metri
le mure erano completate da torri quadrate
delle quali questa rappresenta un esempio
 Il sito che ospitava una parte residenziale e dei magazzini, occupava un'area di circa due ettari, ed era protetto da una cinta muraria lunga circa 350 ml.
Per la sua particolare collocazione all'interno di un bosco impenetrabile, questo sito non è stato devastato, nel corso dei secoli, dai lavori agricoli e dall'edificazione selvaggia e quindi costituisce una rara testimonianza di come erano organizzati i piccoli e medi insediamenti posti a controllo di punti strategici del territorio, nell'ultima fase dell'indipendenza etrusca.
i terrazzamenti nella parte residenziale del sito
sui quali sorgevano le abitazioni 
cisterna di piccole per la raccolta delle acque piovane
situata nella parte residenziale 
un dolio interrato nella pavimentazione di una casa
la base di un pilastro centrale che sosteneva il tetto
in legno e tegole delle residenze di Rofalco
 Nel corso degli anni il G.A.R., nell'indifferenza delle istituzioni ha portato alla luce ampie aree di Rofalco. Ieri, alla fine della nona campagna dì scavo, i ragazzi hanno organizzato una visita guidata, nel corso della quale sono stati mostrati, alle numerose persone presenti,  i risultati degli scavi effettuati in queste ultime due settimane.

i volontari scavano la grande cisterna per la raccolta
 delle acque piovane
le opere di scavo vengono illustrate ai visitatori
resti di grandi doli

particolare della porta di accesso a Rofalco
ragazze del G.A.R. recuperano doli e tegole in terracotta
un gruppo di giovani volontari al lavoro
nei pressi di una rara area pavimentata
ragazzi al alle prese con uno dei quattro
punti di Rofalco interessati dagli scavi
di questa campagna
  Questa rassegna fotografica vuole essere di ringraziamento a tutte le persone che senza alcuno scopo di lucro portano avanti un prezioso lavoro di recupero e divulgazione del nostro patrimonio culturale.

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