lunedì 7 luglio 2014

Episodi alchemici ed ermetici nel Ducato di Latera e Farnese.

La recente visita alla chiesa di S. Giovanni Val di Lago, costruita sui resti di un tempio etrusco presumibilmente dedicato al culto di Giove e di una successiva chiesa dedicata a S. Giovanni Battista, con i suoi  affreschi del Sole e della Luna e le tracce di una ancor più strana figura che spicca dietro l'altare, mi hanno fatto pensare alla contemoporanea presenza di ambienti alchemici nel ramo cadetto della famiglia Farnese.
Un'altra chiesa nella quale sono presenti decorazioni anomale , è quella di  S. Anna a Farnese. Il Ducato di Latera e Farnese, fù istituito nel 1537 da Papa Paolo III, con la funzione di stato cuscinetto tra la contigua Contea degli Orsini di Pitigliano, il Patrimonio di San Pietro ed il Gran Ducato di Toscana. A Fabio Farnese, signore del feudo nel 1557, succedette il fratello Mario, probabilmente il primo ad assumere il titolo di Duca.

Mario Farnese
foto by farneseonline
Condottiero, esperto conoscitore dell'arte militere, diplomatico ed amante delle arti, Mario Farnese fù protettore di scultori e di pittori. Autore del nuovo statuto dello Stato, costruì il convento dei Cappuccini e quello di San'Urbano, ampliò la Rocca e realizzò parchi e giardini a Farnese. Nel 1587, sposò Camilla Lupi di Soragna figlia di Isabella Pallavicino, il cui nonno presiedeva a Soragna un'accademia di scienze fisiche.
Le frequentazioni dei Farnese , già con Alessandro futuro papa Paolo III, che a Firenze entrò in contatto con personaggi come Agnolo Poliziano, Marsilio Ficino e Pico della   Mirandola, la parentela con Pierfranceso Orsini  , noto come Vicino, il famoso Conte Gobbo che era sposato con Giulia figlia di Galeazzo signore di Latera e Farnese e le frequantazioni dello stesso Mario Farnese, attrassero questi signori per una tradizione arcana attreante e per molti versi astrusa.
La conoscenza di personaggi del calibro di Francesco dal Monte, Galileo e Caravaggio e lo stimolo dei suoceri Isabella Pallavicino e Diofebo Meli Lupi, indussero quindi Mario  a fondare a Farnese l'Accademia degli Illuminati.
Esponente di spicco di questa Accademia fù Antonio Ongaro, nato a Venezia, poeta ed autore dell'opera "Alceo", che arrivò a Farnese al seguito di Camilla Lupi e  fù Auditore dello Stato. In questo clima culturale, che coincise con un periodo di floridezza economica, si inserisce l'epiodio di pittura ermetica di S. Anna.

chiesa di S.Anna
foto by farneseonline
Gli  spazi tra gli stucchi della chiesa e gli affreschi della vita di Maria,  sono popolati da figure irridenti di diavoli rossi vestiti con i paramenti della messa, o dediti a suonare sulle rive di un o stagno; putti impudici orinano sulle ruote da mulino e soffiano con piccoli mantici nel didietro di alcune capre, salgono su alberi della cuccagna ed arrostiscono un pesce ed un orribile rospo. Si possono inoltre notare dicinità pagane, ghignanti,  volti colorati e nani che su trampoli cercano di afferrare le interiora di animali macellati.

la nascita di Maria
foto by farneseonline

L'episodio di S. Anna, attribuito al pittore bolognese Anton Maria Panico,  non è comunque l'unico, ma espressioni richiamanti la tradizione alchemica sono rintracciabili in altre opere come l'Immacolata Concezione con il Ritorno di Mario Farnese dalla guerra di Ferrara ed un piatto  esposto presso il Museo Civico di Farnese.

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