Negli anni immediatamente seguenti alla fine della seconda guerra mondiale, per la maggior parte degli ischiani di parte "povaretta" si raggiunse il possesso di quella terra per cui i loro padri avevano tanto lottato inutilmente.
Terminata la guerra ci fù un'ultima invasione delle terre : "Nel quarantacinque, dopo la guerra d'adesso, ce fù l'invasione....E' durata dù anne. Il primm'anno c'rea proprio l'articolo del governo che se doveva 'nvade le terre 'ncolte ; doppo, 'l secondo anno, se fermorono; già misero su la legge che nun se poteva più 'nvade. Se gnuno annava al sù proprio posto, bene, se nò...vinnero condannate! ".
Sorsero varie
cooperative : quella detta "Castrense" nel 1947; la sezione locale della cooperativa "Reduci e Combattenti"; i bifolchi riuniti nella "Girasole"; la Cooperativa "La Spiga".
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impianto dei poderi dell'Ente Maremma foto archivioluce.com |
Finalmente, con la l
egge stralcio del 1951 per la
riforma fondiaria, l'
Ente Maremma, espropriati i due latifondi che ancora rimanevano integri (
Pianetto e Selvicciola , di proprietà Bocci e Torlonia ), li distribuì tra i nullatenenti o meno abbienti in successive lottizzazioni tra il 1952 e il 1958, dotando ciascun assegnatario di casa colonica, di attrezzature e bestiame agricolo per avviare la conduzione in proprio delle aziende.
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assegnazione delle terre |
Queste acquisizioni di terre assegnate o comprate con sussidio statale non furono senza strascichi e dissidi interni. Molti si credettero ingiustamente esclusi, altri avevano paura che non si facesse nulla o che non venisssero ammessi a partecipare all'assegnazione. Soprattutto i piccoli
bifolchi liberi, che con stenti erano riusciti o da soli o in cooperativa a farsi il loro appezzamento di terreno, comperandolo di ntasca propria da privati, si credettero giocati dalla sorte e trattati ingiustamente dal governo perchè esclusi.
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famiglia assegnataria di un casale |
Indubbiamente, anche se le cooperative non resistettero a lungo, il
grande latifondo e il suo sistema dominativo finì e pressochè tutti gli ischiani ebbero al loro proprietà, potendo finalmene essere imprenditoi liberi della loro sussistenza economica. A coronamento di ciò, nel 1954, veniva costituito il
Consorzio Agrario Provinciale.
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