Dopo anni di silenzio dovuti ad un trasferimento all'estero ed alla mia cancellazione da ogni social, noto con piacere che il Blog è ancora frequentato e letto. Ricordo che l'iniziativa, costata impegno e tempo da parte mia, era nata con il solo scopo di far conoscere un territorio anni fa ignoto ai più.
Questo mio impegno, accompagnato a quello della non più attiva associazione culturale, era comunque da intendersi lontano da qualsiasi scopo di lucro. Diffido quindi chiunque possa avere interessi economici, dall'usare questo blog e la relativa pagina facebook, mentre chiunque voglia proseguire un'attività culturale e divulgativa del territorio rimane gradito e bene accetto.
L'Amministratore
sabato 22 luglio 2023
lunedì 4 settembre 2017
I butteri maremmani.
Il nome buttero
deriva dal latino " boum-ductor" che significa conducente di buoi , o
dal greco bùteros con "bus" che significa bue e "toros" che significa
pungolo.
I butteri sono i pastori a cavallo, ed il loro lavoro
consiste nel controllare grandi mandrie di oltre 500 capi di vacche e
tori maremmani allo stato brado ed oltre 120 cavalli. I latifondi erano
costituiti da grandi aziende agricole divise per funzione : del campo e
del bestiame. L'azienda del bestiame aveva a capo il Massaro alle diperndenze del quale erano i butteri in numero di 3,6,7 a seconda delle dimensioni dell'allevamento.
La Merca in un quadro di Giovanni Fattori |
Butteri con le donne alla fonte foto by romasparita.com |
buttero foto by romasparita.com |
la marchiatura foto by romasparita.com |
foto by romasparita.com |
Buffalo Bill e i butteri foto by equitando.com |
venerdì 25 agosto 2017
Gli scavi di "Sorgenti della Nova" a Farnese (VT).
Lo scavo di Sorgenti della Nova, l'importante sito archeologico nel Comune di Farnese, iniziato nel 1974 da Ferrante Rittatore Vonwiller, prosegue come ogni anno sotto la direzione della Dott.ssa Nuccia Negroni Catacchio ed ai giovani archeologi del Dipartimento di Scienza dell'Antichita', sezione di Archeologia dell'Universita' degli Studi di Milano e con il Centro Studi di Preistoria e Archeologia.
Quest'anno lo scavo si concentra sulle fondazioni di una grande capanna all'ingresso del sito risalente all'eta' del bronzo e ad una grotta abitata in epoche successive, dalla protostoria al rinascimento, fino a pochi decenni fa.
le fondazioni oggetto di scavo |
archeologi al lavoro |
lavori nella grotta |
esterno |
giovedì 24 agosto 2017
Il Museo Civico di Ischia di Castro (VT).
Chi visita il territorio del Comune di Ischia di Castro, non può fare a meno di recarsi all'eremo di Poggio Conte ed alle rovine dell'antica città di Castro. L'insediamento di Poggio Conte, ricavato interamente in un costone di tufo , si affaccia nella valle del Fiora ed
è inserito in un meraviglioso contesto naturalistico con la fitta
vegetazione che lo nasconde e la suggestiva cascata nelle immediate
vicinanze.
Anche la città di Castro, capitale dell'omonimo
ducato fino al 1649, data della sua resa e distruzione da parte delle
truppe pontificie, offre al visitatore un'atmosfera di mistero e
meraviglia, con il bosco cresciuto sulle rovine della città
rinascimentale.
eremo di Poggio Conte |
eremo di Poggio Conte |
rovine di Castro |
rovine di Castro |
affresco proveniente da Castro |
affresco proveniente da Castro |
stemma centrale della Zecca |
suppellettili liturgiche |
Per
quello che riguarda Castro, sono ospitati nel museo, reperti di vario
tipo ed affreschi, o quanto di essi è stato possibile salvare ; per ciò
che riguarda l'eremo di Poggio Conte, è possibile ammirare sei degli
affreschi che, posti nelle nicchie intorno all'altare, raffiguravano gli
apostoli .
Poggio Conte affresco di S. Andrea |
Poggio Conte affresco di S. Tommaso |
Poggio Conte affresco di S. Paolo |
Il Museo Civico di Ischia di Castro, inserito nel Sistema Museale del
Lago di Bolsena, è a mio avviso, uno di quei piccoli musei che, sparsi
nel nostro paese, conservano la memoria di tante storie minori,
sconosciute ai più ma interessantissime per chi ha la fortuna di
incontrarle.
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domenica 20 agosto 2017
Un Borgo nato intorno alla "Buca dell'Oca".Ischia di Castro (VT).
La Buca dell'Oca e' uno stretto passaggio tra due case, chiamato cosi' perche' piu' adatto al transito di piccoli animali che altro. Intorno alla Buca dell'Oca, sorse all'inizio del XVII secolo il Borgo, con case abbastanza simili a quelle della parte cinquecentesca del "Giu' di dentro", secondo i canoni dell'edilizia popolare e le tecniche tipiche del primo periodo del Ducato di Castro.
lo stretto passaggio della Buca dell"Oca |
l"accesso al Borgo da Via di Cellere |
i vicoli nel Borgo |
Alle case rinascimentali del Borgo, si aggiunsero nel XVIII e XIX secolo le abitazioni che affacciano su Piazza Regina Margherita e Piazza dell'Immacolata, abitate dai benestanti dell'epoca fino agli anni 80 e poi abbandonate per casa piu' comode e moderne nelle zone nuove del paese. Il Borgo e la parte ottocentesca sono parte integrante del centro storico di Ischia di Castro e, diversamente da quanto accade in quasi tutti paesi della Maremma, costituiscono una sorta di filtro tra la parte antica e quella moderna, offrendo immediatamente al visitatore, l'idea di come si sia modificata l'urbanistica e l'architettura di Ischia di Castro nel corso dei secoli.
P.zzaRegina Marghrita con la porta che segna il passaggio dalla parte medievale a quella ottocentesca |
via A.Canova |
via Roma con i suoi palazzi ottocenteschi |
piazza dell'Immacolata |
venerdì 18 agosto 2017
Piccoli passi nella giusta direzione. Ischia di Castro e Farnese (VT).
Sembra finalmente avviato un percorso virtuoso di collaborazione tra i Comuni della Maremma Laziale riconducibile a quello che fu' il Ducato di Castro.
Dopo la nascita della Fondazione che portera', con la sinergia tra il Parco di Vulci, il Comune di Ischia di Castro e Montalto di Castro alla nascita del Parco Archeologico "Antica Castro", questo mese di agosto, nel nome dell'Archeologo Ferrante Rittatore Wonwiller sembra iniziare, grazie all'archeologia, una collaborazione tra Ischia di Castro e Farnese dopo secoli di campanilismo e rivalita'
Sotto la Direzione della Dott.ssa Nuccia Negroni Catacchio del Centro Studi di Preistoria e Archeologia di Milano e la collaborazione delle Soprintendenze Archeologiche di Roma, Viterbo, Etruria Meridionale e Siena, Grosseto ed Arezzo, a partire dal 16 agosto fino al 9 settembre un fitto calendario di appuntamenti viene offerto alle persone interessate al passato di questo meraviglioso territorio.
Il mio personale augurio e' che iniziative come questa servano anche a pubblicizare e rendere il giusto merito ai piccoli Musei Civici come il Museo civico Archeologico "Pietro e Tutiddo Lotti" di Ischia di Castro, ben diretto dalla Dott.ssa Anna Laura che terra' una visita guidata il giorno 26 agosto.
martedì 15 agosto 2017
S.Maria della Neve ad Ischia di Castro (VT).
Alla fine di Via di Cellere, su un piccolo costone di tufo, una chiesa di campagna guarda dall'alto il paese di Ischia di Castro. Nel 2014 sono entrato per la prima volta nella chiesa di S.Maria della Neve
e l'ho trovata in uno stato di grave abbandono, con infiltrazioni che
dal tetto e dal pavimento stanno compromettendo intonaci, stucchi ed
affreschi. Il post che pubblicai allora si concludeva con la speranza
che in qualche modo si intervenisse per salvare questa piccola chiesa e
quindi lo ripropongo oggi rinnovando lo stesso augurio.
"Narra la leggenda che la notte dS.Maria della Neve adel 4 agosto del 352 d.C., Giovanni, un ricco patrizio, avrebbe visto la Madonna che gli chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove, il mattino seguente, avrebbe trovato della neve fresca. Giovanni si recò dal Papa Liberio per raccontargli di questo suo incontro ed il Pontefice , gli confessò di avere avuto la stessa visione.
"Narra la leggenda che la notte dS.Maria della Neve adel 4 agosto del 352 d.C., Giovanni, un ricco patrizio, avrebbe visto la Madonna che gli chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove, il mattino seguente, avrebbe trovato della neve fresca. Giovanni si recò dal Papa Liberio per raccontargli di questo suo incontro ed il Pontefice , gli confessò di avere avuto la stessa visione.
Nel
frattempo il prodigio si era avverato e per ordine di Liberio venne
tracciata sul posto la pianta di una grande basilica che Giovanni
finanziò e che prese il nome di S. Maria della Neve, l'attuale S. Maria Maggiore.
Anche ad Ischia di Castro, nel suo piccolo, venne realizzate appena fuori dal paese, una chiesetta legata al culto della Madonna della Neve,
oggi raramente usata ed abbandonata al degrado. Il luogo di culto,
comunemente conosciuto come la Madonnella, è una chiesa a pianta
rettangolare, con il soffitto a volta ed un altare adornato da stucchi
barocchi.
Ischia di Castro vista da S. Maria della Neve |
il portale di ingresso |
particolare del tetto fatiscente |
la navata unica e l'altare barocco |
la nicchia con l'immagine sacra e le tracce di culto |
il giglio farnesiano in un particolare dell'altare |
il vergognoso stato della sagrestia |
particolare della sagrestia |
la Madonne della Neve |
Dietro
l'altare due porte immettono nella sagrestia scavata nella roccia,
nella quale sono state ammassate panche e suppellettili varie. Anche se
la chiesa non è quasi più usata, in una nicchia un'immagine di Cristo e
vari lumini e fiori fanno pensare ad una frequentazione quasi
clandestina ma costante nel tempo.
l'umidità e le infiltrazioni provenienti dal tetto |
il pavimento della chiesa |
Oggi
ho voluto postare le fotografie di questa chiesetta abbandonata e
quindi destinata quindi ad una fine ingloriosa quanto immeritata, nella
speranza che invece possa essere in qualche modo recuperata" .
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