Il nome
buttero
deriva dal latino " boum-ductor" che significa conducente di buoi , o
dal greco bùteros con "bus" che significa bue e "toros" che significa
pungolo.
|
La Merca in un quadro di Giovanni Fattori |
I butteri sono i pastori a cavallo, ed il loro lavoro
consiste nel controllare grandi mandrie di oltre 500 capi di vacche e
tori maremmani allo stato brado ed oltre 120 cavalli. I latifondi erano
costituiti da grandi aziende agricole divise per funzione : del campo e
del bestiame. L'azienda del bestiame aveva a capo il
Massaro alle diperndenze del quale erano i butteri in numero di 3,6,7 a seconda delle dimensioni dell'allevamento.
|
Butteri con le donne alla fonte
foto by romasparita.com |
Il durissimo lavoro del buttero si svolgeva negli
intrichi delle scopaie, tra i miasmi degli acquitrini e nelle macchie
popolate dai cinghiali, esposti al torrido clima estivo o ai freddi
venti invernali. Ogni buttero disponeva di 3 o 4 cavalli ed iniziava il
lavoro quando ancora era buio con il controllo deì gruppi di bestiame
in cui era diviso l'allevamento. Si contavano i capi e ci si accertava
del loro stato di salute con particolare attenzione ai vitelli, si
controllavano le recinzioni e gli abbeveratoi.
|
buttero
foto by romasparita.com |
Nei vari periodi dell'anno i butteri si occupavano
della nascita dei puledri e dei vitelli, delle monte brade dei tori e
degli stalloni, del controllo e della separazione delle vacche prossime
al parto e poi di quelle "figliate". Tutti i vitelli dovevano essere
annotati sui registri segnandovi anche i segni caratteristici.
All'inizio di aprile veniva effettuato lo scarto delle vacche vecchie
non più adatte all ariproduzione o non più in grado di sopportare la
vita allo stato brado. Infine a maggio veniva effettuata la
Merca.
Questa consisteva nella conduzione delle mandrie in un grande recinto,
dal quale i singoli animali venivano separati dal gruppo e condotti nel
"
tondino" o se necessario nello
"strettoio" per la
marchiatura.La marchiatura dei bovini e dei cavalli rappresentva il
momento più gioioso per l'azienda e per il proprietario che poteva
mostrare la bellezza dei capi e la bravura dei suoi butteri.
|
la marchiatura
foto by romasparita.com |
Altra fase importante nel lavoro del buttero era costituita dalla
doma dei puledri.
Il puledro veniva addestrato in più fasi, abituandolo prograssivamente
all'addestramento alla corda, all'insellaggio ed infine, grazie anche
alla presenza di un cavallo anziano e tranquillo detto
"marrone", il buttero saliva in sella. A questo punto iniziava il vero e prorpio addestramento dell'animale che durava per alcuni mesi.
|
foto by romasparita.com |
La figura del buttero rimane comunque legata alla data dell'
8 marzo 1890, quando avvenne la sfida tra i cowboys del circo equestre "Wild West Show" dell'eroe del West
Buffalo Bill ed i butteri del
Duca Onorato Caetani di Sermoneta.
Il confronto avvenne nella doma di puledri e bufali e fù vinto dai
butteri maremmani anche se Buffalo Bill non accettò la sconfitta, levò
le tende del suo circo e non accettò di pagare il premio stabilito per i
vincitori.
|
Buffalo Bill e i butteri
foto by equitando.com |
Oggi gli ultimi butteri lavorano nell'A
zienda Regionale Agricola di Alberese che occupa circa il 40% del territorio del
Parco Naturale Regionale della Maremma
ed il loro lavoro può ancora essere osservato nel corso dei vari
concorsi ippici nei quali si sfidano in gare con il lazzo dando prova
delle loro abilità.